Fabian Negrin ha percorso, nella sua carriera di illustratore, lunghi tratti condivisi con la tradizione della fiaba: dai fratelli Grimm ad Andersen, da Pitrè a Goethe… Le sue immagini drammatiche e carnali hanno sviscerato i dettagli delle edizioni critiche, mostrando volti crudi e bellissimi dei personaggi di questi racconti che nascono nella notte dei tempi e accompagnano gli uomini oggi come ieri. Non stupisce dunque che l’autore abbia provato a cimentarsi nella ri-narrazione di celebri fiabe.
Le fiabe sono realtà letterarie liquide e indefinibili con esattezza, la loro intima natura è legata alla voce, al ricordo e al timbro di ogni narratore, un flusso di storie, immagini e personaggi che attraversano il tempo, assumendo volti diversi, ma mantenendosi fedeli a loro stessi.
L’Alfabetiere delle fiabe, albo di grandi dimensioni, si organizza in un immaginario alfabeto, dalla A alla Z: una lettera per personaggio o oggetto chiave, da Aladino e la Bella addormentata fino a Xi Shi e alla Zucca di Cenerentola.
I testi sono narrati in rima: dialoghi e colpi si scena si ordinano in un discorso poetico ben organizzato in rime baciate. La lingua e i testi di Fabian Negrin sono preziosi e teatrali, le fiabe nostrano il loro contenuto d’azione e didascalico in una ricchezza sintetica davvero ammirevole. Le fonti sono varie e pescano dalla tradizione occidentale e da quella orientale, così come da quella nordica e quella russa.
Le filastrocche riescono a mantenere un equilibrio tra fedeltà filologica e sintesi; il ridimensionamento dei tempi di narrazione rende i testi fruibili anche da bambini più piccoli (dai 5 anni) del pubblico tradizionale, questo perché nonostante il contenuto rimanga invariato, la stringatezza del testo sfronda alcuni nodi tematici la cui comprensione - a mio parere - richiede una consapevolezza maggiore.
Accanto ai testi, in una sorta di specchio, ci sono immagini di una bellezza dolorosa, con scorci e punti di vista vertiginosi che incorporano o allontanano il lettore in un gioco di adattamento continuo. Le illustrazioni che sembrano veri e propri ritratti per il tono iconico che assumono, scelgono i momenti-culmine delle storie o li rendono tali.
Un percorso alfabetico unico nel suo genere, una “corona” di storie eterne, un libro semplicemente prezioso.