Qualche giorno fa finalmente è arrivata la neve. E dico finalmente perché anche io fremo di gioia ogni volta che d’inverno la neve ci viene a trovare. Era buio ed ero arrivata in cucina, avevo acceso la macchina del caffè e salutato Brusco, il nostro cane, che ancora sonnecchiava, ho tirato su la tapparella e… eccola! Ho chiamato tutti a raccolta, trattenendomi a stento dallo svegliare anche Teresa. La neve è elettrizzantemente magica!

Questo stesso amore viscerale per la neve è al centro di un classico della letteratura statunitense che, finalmente, dopo più di 50 anni arriva per la prima volta in Italia: Peter nella neve di Ezra Jack Keats. La rivoluzione di questa piccola storia a collage ha davvero fatto la storia della letteratura per l’infanzia tant’è che l’editore italiano ha sentito l’esigenza di allegare alla fine della storia una breve appendice sulla storia del libro e dello stile che lo caratterizza. 

Snowy day, questo il titolo originale, segna infatti un punto di non ritorno per molte e diverse ragioni di cui vi parlerò anche io, ma prima voglio raccontarvi la storia!

Peter è un bimbetto, che come me, adora la neve e quella mattina, svegliatosi forse anche per il bagliore abbagliante della neve rimane incantato e quasi incredulo davanti alla finestra, cornice perfetta di una città completamente innevata. Il passo successivo è naturalmente catapultarsi fuori! Indossato un rosso cappuccetto fiabesco, eccolo uscire fuori e guidare i lettori in questa avventura giocosa. L’esplorazione intorno a casa o molto lontano da casa (la prospettiva bambina non ci dà punti di riferimento chiari) è un viaggio personale che Peter compie da solo, come se nessun altro fosse attorno a lui e alla neve. «Crick crock crick crock…» suoni ovattati, impronte, palle di neve, piedi strascicati, nevicate procurate dagli alberi grondanti neve… pagina dopo pagina entriamo nell’animo inebriato di Peter che gioca, corre, striscia, costruisce pupazzi di neve, fa angeli della neve, scivola, scala. Che gioia! Che gioia! Che gioia!

Quando, dopo una giornata trascorsa in un istante, Peter torna a casa è quasi dispiaciuto, allora raccoglie «una bella manciata di neve, poi un’altra e un’altra ancora, le pressò per bene e mise la palla di neve in tasca». L’abbraccio caldo della mamma e della casa riscaldata avvolgono Peter che però teme che la magia incantata del bianco manto niveo scompaia.

«Ma quando si svegliò, il sogno svanì: la neve era ancora dappertutto. Anzi, ne stava cadendo di nuova!».

La rivoluzione di questo libro inizialmente sapete in cosa consistette? Nel fatto che Peter fosse un bambino afroamericano e il testo non lo dichiarasse esplicitamente! Non solo, il testo non parlava del suo essere “nero”, ma semplicemente della felicità di questo bambino, ci credete? E voi che peso avete dato al colore di questo bambino?

Inoltre Ezra Jack Keats si cimentò in una tecnica illustrativa poco usuale: il disegno unito al collage di carte e materiali tra i più vari e inusuali (tele cerate, carte preziose, marmorizzate, stampate…). Uno stile illustrativo però che non ha dato al testo alcuna rigidità, tutt’altro. I gesti del piccino, sbozzati dal collage, emergono eloquenti, chiarissimo specchio delle sue emozioni (guardate le braccia aperte appena uscito di casa, come a dire “eccomi sono qui, che bello!”) e dei suoi sguardi (soffermatevi su quando Peter si inferma incantato a guardare le sue impronte?!). Il gesto illustrativo e il bianco della pagina si integrano con equilibrio con la variegata scelta di pattern dei collage: a volte sono neve, a volte spazio neutro e poi sguardi, capini da accarezzare, sorrisi e nasini appiccicati ala finestra.

Una bella storia per celebrare la neve, l’eccitazione felice del gioco e lo sguardo incantato dei bambini che quando escono tra la neve sembrano avventurarsi proprio in un altro mondo (guardate l’ultima tavola!).

Benvenuto, Peter, meno male che alla fine ci hai raggiunto!

Dai 3 anni, per tutti.

Avvento 2019: oltre al libro ho scelto un giocattolo, scoprite perché.

→ Per ricordare la magia della neve, cosa c'è di meglio di una boule de neige? Con Simona abbiamo scelto questa con una volpina dal musetto interlocutorio. Andate a vederla a Tutti giù per terra, a Monza!

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Peter nella neve Ezra Jack Keats 36 pagine Anno 2019 Prezzo 12,90€ ISBN 9788861895812 Editore Terredimezzo
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16 Dicembre 2019
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