Qualche anno fa ero rimasta incantata da un albo di Sophie Blackall intitolato, Se vieni sulla terra, che immaginava un bambino raccontare ad un ipotetico alieno cosa lo avrebbe accolto sulla Terra: un punto di vista umano, interno e parziale - certo - ma cha appariva estremamente affascinante.

L’anno scorso invece nel BRAW Amazing Bookshelf della Bologna Children’s Book fair appariva un libro che ribaltava il punto di vista, Terrestri di Ewa Solarz e Robert Czajka:

«Siamo lieti di presentarvi il rapporto della Spedizione di Ricerca Interplanetaria tradotto in una lingua terrestre. Da cinque miliardi di anni il Consiglio, composto da rappresentanti delle forme di vita più evolute del cosmo, commissiona la raccolta di informazioni su tutte le manifestazioni di intelligenza dell’universo. E la prima volta che i Terrestri, ovvero gli abitanti del pianeta Terra, sono oggetto d'esame del Consiglio. La stesura del rapporto ha richiesto esattamente sette secondi terrestri. I nostri inviati dal cosmo hanno utilizzato i dati forniti dagli abitanti. Per quanto ci è noto, il Consiglio, dopo aver preso visione del rapporto, non ha deciso se entrare o meno in contatto diretto con i Terrestri. Per motivi tecnici non presentiamo qui l'intero documento, ma solo alcuni frammenti selezionati. Non escludiamo che in futuro sia possibile procurarci le parti mancanti. In quel caso, le condivideremo volentieri»

Quello che segue è un libro fitto di notizie, una sorta di fascicolo di documentazione che sostituisce l’andamento lento e incantato della Blackall con una miriade di informazioni scientifiche e aneddotiche da far indigestione.

L’apertura è sul pianeta Terra e immeditamente tende a ridimensionare il nostro antropocentrismo:

«La Terra è un modesto pianeta alla periferia dell’universo. I Terrestri sono convinti della propria unicità».

Gli argomenti seguono una sequenza decrescente che parte dall’immenso (il pianeta Terra) e arriva velocemente all’uomo, toccando la composizione del suolo e dei continenti. La narrazione intreccia una parte descrittiva puramente scientifica al racconto storico, culturale e aneddotico, concentrandosi su misure e confronti (i dati percentuali sono numerosissimi!).

Alla descrizione delle terre emerse, segue un paragone dell’estensione degli stessi, una misurazione degli abitanti che vi abitano in densità e numeri assoluti e una digressione su come le diverse culture hanno, di volta in volta, rappresentato cartograficamente il mondo.

Si apre poi il grande capitolo dedicato all’Homo sapiens che viene raccontato fisiologicamente in relazione anche a tutte le altre forme di vita.

«Non hanno il cervello più pesante né più grande di tutti. Però sono andati sulla Luna. […] Il cervello dell’essere umano pesa 1,3 kg, quello dell’elefante 5,5 kg e quello del capodoglio 8 kg. Il cervello dei Terrestri costituisce il 2% della massa del loro corpo, quello del toporagno il 2,7%»

Ogni osservazione, come se fosse un appunto di un osservatore-scienziato alieno, è spesso lapidaria, a volte sintatticamente segmentata ed è accompagna da un brulicare di immagini che l’illustratore polacco Robert Czajka tratteggia in pochi colori. Questo equilibrio tra molteplicità illustrativa e asciuttezza testuale è ben pensato.

Sono innumerevoli i contenuti e le scoperte (sapete che la metà sinistra del volto umano ha un’espressione più sorridente di quella destra?), perché gli argomenti affrontati non sono poi così scontati, come forse sarebbe stato se il punto di vista fosse stato umano. Il compilatore alieno invece è interessato a raccontare che i Terrestri congelano 25 volte più velocemente se sono in acqua e il 12% delle donne riesce a distinguere «100 milioni di colori, ovvero 100 volte di più del Terrestre medio». Dai geni, al cervello, dagli occhi alla pelle, dalle relazioni ai figli, dai peli all’altezza, dal concetto culturale di destrorso e mancino al sonno, dall’igiene alla durata della vita... le nozioni si accavallano a curiosità impensabili e, nonostante la lettura richieda tempo e riflessione, questa «enciclopedia della Terra vista da fuori» è un intrigante compendio di quanto la Terra contiene. 

Gioca ulteriormente con i punti di vista La Terra è grande o no? del divulgatore newyorchese Steve Tomecek, geologo, che alla Terra ha dedicato libri, programmi televisivi e progetti per le scuole americane. In questo libro uscito per i tipi di Aboca Tomecek si diverte con le misure, mostrando come nella scienza le posizioni assolute non esistano.

La Terra è grande recita lapidariamente la prima doppia pagina: beh, chi negherebbe la sua immensità? Se pensiamo alle unità di misure che utilizziamo normalmente e che sono chiaramente documentate nella pagina, fa impressione leggere il diametro del nostro pianeta: 12756 km!

Quando giriamo la pagina, però, il testo sembra smentirsi: La Terra è piccola, recita infatti la successiva apertura. Come è possibile?!

Se consideriamo la Terra accanto al sole, essa scompare (il diametro del sole è 109 volte più grande del diametro terrestre!), per non parlare di come apparirebbe se la accostassimo a Betelgeuse,«una delle più grandi stelle conosciute» che ha un diametro 109752 volte più grande di quello terrestre…

E come apparirebbe la Terra dentro il Superammasso della Vergine? Non sto neanche a dirvi quanto apparirebbe infinitesimale!

Il libro si struttura in questo modo, lasciando che il confronto continuo smentisca e allarghi le nostre certezze: la Terra è antica, ma è anche giovane, è fredda e calda, è umida e arida, è leggera e pesante…

Per oggi assunto, il discorso si allarga ai metodi di misurazione (come si misura la temperatura, la lunghezza, il peso, la velocità…) e alle caratteristiche che spesso convivono in apparente contraddizione. Gli argomenti toccati sono vari, accennati in brevi testi succinti, precisi e ricchi di esempi che le illustrazioni funzionali di Marcos Farina supportano. 

Il discorso da prettamente scientifico si allarga, sul finire del libro, al pensiero filosofico: la Terra è nostra? Come la vita si adatta alle differenze e al cambiamento?

Cambiare punto di vista e accettare la coesistenza di contraddizioni è, a mio avviso, un esercizio prezioso e resiliente, un allenamento critico che permette l’aprirsi di possibilità e strade che forse inizialmente nessuna concepiva come possibili. 

Questo libro nella sua impostazione apre la discussione sul metodo scientifico e sul necessario approccio problematico alle sfide del mondo.

Un libro capace di tessere relazioni e distanze dove forse non le vedevamo.

Terrestri Ewa Solarz - Robert Czajka - Giulia De Biase (traduzione) 80 pagine Anno 2025 Prezzo 24,00€ ISBN 9788817189149 Editore Rizzoli
La Terra è grande o no? Steve Tomecek - Marcos Farina - Anita Taroni (traduzione) 48 pagine Anno 2024 Prezzo 24,00€ ISBN 9788855232999 Editore Aboca
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