Ogni anno, alla fine della scuola, si ripropone il grande dibattito relativo all’utilità (o meno) dei compiti per le vacanze: libertà assoluta o necessità di non perdere quanto imparato lungo l’anno a scuola? E se la risposta deve per forza trovare un equilibrio, se si parla di bambini in età scolare, per quelli piccoli che hanno frequentato la scuola dell’infanzia?
Aldilà di ogni considerazione, mi ha colpito che Eva Rasano abbia voluto intitolare Compiti per le vacanze un silentbook appena uscito per Storiedichi, che a bambini a cavallo tra queste due età si rivolge.
La storia contenuta in queste pagine è raccontata grazie ad un collage molto pulito e ha uno stile illustrativo che richiama i teatrini di carta, tra i quali si muove una figuretta agile e disegnata, dalla chioma folta e nera, e il suo cagnolino.
L’autrice e illustratrice si guida in un viaggio che è introdotto da un titolo eloquente al quale, appunto, non segue più nessun altro tipo di testo.
Cosa sono dunque i compiti delle vacanze? Cosa possono essere?
Quello a cui il lettore assiste è un’avventura con un filo narrativo (non è solo la giustapposizione di immagini di un libro catalogo) ben inquadrata nei risguardi di apertura e chiusura, dove c'è la bambina che legge e poi si addormenta con un libro in mano.
La storia incomincia. La bambina e il suo cane abbandonano la città e partono, si tuffano, nuotano, esplorano il mare, visitano giungle, cavalcano tigri, scalano montagne, si dissetano con la pioggia, fanno amicizia, ripartono, volano e scendono con una scala dalla luna…
La scelta della forma silentbook permette una libertà assoluta nel racconto e nell’interpretazione delle immagini che nella loro sinteticità lasciano largo spazio all’interpretazione dei più piccoli.
Il lavoro del collage è stato fatto con cura e i piccoli tasselli di carta utilizzata danno dei suggerimenti non scontati per interpretare e leggere l’avanzare della storia, nello stesso tempo gli spazi degli sfondi bianchi quasi invitano il lettore a “intervenire” e non mi scandalizzerei se le pagine si riempissero di annotazioni e disegni dei lettori per diventare un vero e proprio diario delle proprie vacanze.
La narrazione è lineare e semplice, ma riesce a raccontare le scoperte, le conquiste, gli slanci che i bambini piccoli (dai 3 anni) vivono forse più consapevolmente nello spazio di libertà che è la vacanza e che forse si accendono proprio tra le pagine di un libro.
E voi siete pronti per i compiti? Partire da un bel libro può essere un’idea!
