La piccolissima Lucciola Tuttasola è una storia di Eric Carle, celeberrimo autore de Il piccolo bruco Maisazio, che ha puntellato le sue storie di piccoli protagonisti e grandi scoperte.
Il libro è datato, perché nasce nel 1995 negli Stati Uniti ed esce in Italia, in una prima edizione non cartonata, nel 2002 con il titolo Una lucciola tutta sola, ma torna sugli scaffali questa estate in un formato totalmente cartonato adatto ai suoi lettori e con un titolo che riecheggia meglio l’originale (The very hungry Caterpillar> Il piccolo bruco Maisazio - The very lonely Firefly > La piccolissima Lucciola Tuttasola).
Questo testo, nonostante gli anni, non perde il suo fascino presso i più piccoli, perché fa leva su una progressiva scoperta della protagonista e su un meccanismo caro a tutti i bambini piccoli, ovvero la ripetizione.
Ripetizione narrativa che permette un progressivo svolgersi della storia, grazie a piccoli cambiamenti, che coincidono nel caso specifico con dei fraintendimenti e che suscitano nei lettori la risata.
La piccola lucciola, appena nata, è infatti alla ricerca di qualcuno che sia come lei e si avvicina fiduciosa a tutto ciò che, nel buio della notte, brilla e produce luce.
Il testo è quasi sempre uguale a se stesso:
«La lucciola vide una luce e volò verso di lei. Ma non era un’altra lucciola. Era una lampadina che brillava nella notte»
«La lucciola vide una luce e volò verso di lei. Ma non era un’altra lucciola. Era una candela che tremolava nella notte»
Ogni incontro si rivela, dunque, non corrispondente ai desideri della piccola lucciola: nel buio brillano le lampadine, le torce, le lanterne, i fari, brillano gli occhi degli uccelli notturni e anche quelli di alcuni mammiferi come il gatto…
Ad ogni avvicinamento segue, quindi, una piccola delusione che rilancia e sottolinea lo stato e il nome di questa lucciola, veramente tutta sola.
L’apice è raggiunto con la serata pirotecnica che moltiplica in un ultimo tripudio le luci nel cielo. Tornata la calma e calato il silenzio, il buio riconquista il suo spazio, dove finalmente la lucciola potrà incontrare le schive compagne.
Le pagine, illustrate grazie alla tecnica del collage su carte preparate e colorate appositamente dall’artista, sono riconoscibilissime (guardate, ad esempio, il sole sorridente che torna nel bruco Maisazio!) e il testo, isolato su una fascia bianca a lato della coloratissima tavola, favorisce la lettura.
Un secondo filo narrativo, che appare in fumetti all’interno delle tavole colorate, sarà probabilmente apprezzato dai più grandicelli (3 anni) che riconosceranno l’intrecciarsi di diversi personaggi.
La lingua, pur nella ripetizione, è curata e perfetta nel suo avvicendare sinonimi e parole appartenenti allo stesso campo semantico: un viaggio nelle sfumature che è molto importante e incuriosente.
La struttura cartonata permette infine un colpo di scena, che è quello dell’inserimento di carta brillante che fa effettivamente brillare le lucciole nella tavola finale.
I libri per bambini piccoli dovrebbero essere proprio così: con testi non banali, ma sapienti nella ripetizione, storie semplici ma attente a donare una scoperta quotidiana. Eric Carle ci riesce e non disdegna di intrecciarvi temi, come la malinconia o il desiderio di ritrovare dei simili a se stessi nel grande mare magnum del mondo… temi che i bambini piccoli conoscono molto bene.
Una storia che ho sentito profondamente estiva, perché per me avvistare le lucciole, nei parchi la sera, significa ricordarmi che sta arrivando proprio l’estate!
Cara Marisa, che bello! secondo me sì potrebbe essere una buona proposta. Deve considerare una sfumatura di malinconia, ma credo che questo si avvicini ancor più ai suoi bambini.
Buonasera! Seguo le sue recensioni e così ho acquistato diversi libri, che ho utilizzato a scuola, volevo sapere da lei, se si potrebbe proporre come libro di accoglienza nella scuola dell’infanzia? L’ho trovo molto bello, ma non so se è giusto per questo scopo, grazie in anticipo per la sua risposta.