Sii un albero! Lascia che dal piccolo seme la tua forza si sprigioni.
Abbi la pazienza di attendere che le tue radici si spingano fino in fondo al terreno e il tuo tronco e le tue fronde crescano.
Sembra questo l’invito del piccolo racconto di Eric Battut, ultimo arrivato della collana Bohemini: Vorrei essere un fiore.
«Un giorno di primavera spunta dal terreno una piantina. La piantina era felice del sole che prendeva e dell’aria che respirava»
Il piccolo germoglio si trova presto in compagnia: un’altra piantina nasce poco distante, dal nostro stupito protagonista.
Sembra un insignificante filo d’erba, eppure il verdeggiante vicino - che rimane anonimo a differenza del nostro germoglio che ci parla con sorrisi, sguardi ed espressioni eloquenti - supera ben presto in altezza e bellezza (almeno all’apparenza) il nostro piccolo germoglio.
La lentezza estenuante con cui la nostra piantina cresce, sembra snervante rispetto alla naturalezza e alla velocità con cui il vicino fiore sboccia, regalando al prato la sua bellezza.
Il fiore si schiude e profuma la primavera e lo farà per molte primavere, mentre la nostra piantina sembra rimanere un piccolo germoglio verde, acerbo che cresce - sì - ma molto, molto lentamente. E nel suo crescere, soprattutto, nulla viene a colorare le sue foglie e questo è occasione per lui di grande sofferenza.
Il susseguirsi delle stagioni porta colori sempre nuovi, «era diventata grande, ma aveva sempre solo foglie e questo lo faceva soffrire».
Il senso di frustrazione, il desiderio di essere qualcosa di diverso da quello che si è e forse l’invidia per una bellezza che sembra non appartenere alla propria identità sono emozioni normali e frequenti.
Quello che questa storia ci ricorda, però, è che i tempi di crescita di ciascuno non sono confrontabili e nemmeno prevedibili.
Alla fine, in una delle tante primavere, in un momento inaspettato, anche il nostro piccolo seme fiorisce al cielo, in una forma inaspettata e generosa: è diventato un albero!
La storia prende vita grazie a collage animati da pastelli che segnano in modo essenziale espressioni e piccole ombre.
Lo sfondo bianco, le strisce strappate di terra e di cielo lasciano lo scenario all’azione che si svolge tra l’uno e l’altra, con naturalità e incisività.
Una storia di sguardi e di desideri, di dolore e di felicità, una storia di tempo e di attesa per bambini piccoli (dai 2 anni). Non avere fretta.