Il lupo continua a scatenare un senso di pericolo atavico che, anche nella modernità, rimane nell’animo dei bambini. Su questo pregiudizio incontrollabile si costruisce Dalla finestra un cartonato dalla forma allungata e dallo stile inconfondibile di Émile Jadoul (che amiamo!). Lo porta in Italia una neonata casa editrice (Pulce edizioni) che ha scelto di debuttare con numerosi testi pescati dalle bibliografie inedite di autori e illustratori celebri.
Il libro si rivolge schiettamente ai bambini piccoli con una narrazione ripetitiva, creando un climax crescente assai coinvolgente.
«Dalla finestra di casa sua Grande Cervo guarda fuori. “Cervo…. Cervo… aprimi! Arriva il lupo!”», grida un coniglio spaventato.
La staticità della casa, punto di partenza della storia, si trasforma in destinazione del movimento di piccoli animaletti, apparentemente in fuga disordinata.
«Entra, Coniglietto! Stiamo vicini…».
La narrazione diventa immediatamente appassionante: i bambini empatizzano con i piccoli in fuga (piccoli, marcati linguisticamente dall’uso dei diminutivi): prima il coniglietto, poi il maialino, poi l’orsetto… Gli animali che giungono a casa di Grande Cervo, in effetti, sembrano preoccupati e la tensione si scioglie naturalmente solo fra le mura di casa, davanti alla finestra, appunto. Alla fine però arriva proprio il lupo!
Ed è allora, nell’ultima tavola, che scopriamo che la fuga era in realtà una corsa alla spicciolata per non rovinare la sorpresa a Grande Lupo: è il suo compleanno!
La prima lettura tiene davvero avvinti gli ascoltatori in un pathos che il testo e le immagini amplificano con sapienza, tuttavia ad una seconda lettura ci si accorge che i segnali calmanti che anticipano un finale tutt’altro che violento sono sparsi per tutto il percorso illustrativo: il placido lupo in copertina, l’attesa serena degli animali alla finestra… Questi dettagli, magari colti inconsapevolmente, sono essenziali nel comunicare ai bambini piccoli uno stato di sicurezza necessaria, pur nell’attesa.
Il colpo di scena finale scatena il riso e scioglie la tensione e i bambini ridono dei loro pregiudizi, e di solito non vedono l’ora di proporre la stessa lettura agli amici, per beffarli come loro sono stati beffati! I dialoghi infine permettono una lettura animata che sottolinea il pathos crescente.
Un bel libro per piccini (dai 3 anni) per ridere dei propri pregiudizi, un libro sull’amicizia, un libro che esorta a cambiare punto di vista, o meglio a stare attenti a tutti i dettagli.
Bello!
P.S. A livello linguistico, faccio un unico appunto: non ho compreso a fondo l’uso dei puntini di sospensione che possono essere sostituiti tranquillamente da altra punteggiatura.