Per tutto l’anno è una raccolta di filastrocche di Elsa Beskow che arriva finalmente in Italia, dopo quasi 100 anni di ingiustificata assenza (la prima edizione è del 1927) soprattutto in relazione al fatto che questo è uno dei testi più noti e utilizzati nelle scuole steineriane di tutto il mondo.
Il succedersi delle stagioni, in questa raccolta gioiosa dell’autrice e illustratrice svedese, è animato da uno spirito naturale e festoso, raccontato a partire da un punto di vista bambino.
Testi e immagini danzano insieme, raccontando una vita infantile a contatto con la natura, ma contemporaneamente animata da un pizzico di magia.
Il volume raccoglie 12 filastrocche, dedicate ai dodici mesi dell’anno, che riecheggiano in parte filastrocche e conte della tradizione italiana, il che fa supporre - come capita in altri testi dell’autrice svedese - che possano far parte del suo patrimonio personale di narrazioni orali, ascoltate in casa dalla voce della nonna.
A queste vengono anteposte altre quattro filastrocche, dedicate alla conta dei mesi («Trenta giorni ha novembre…»), ai giorni della settimana e alle ore.
Ogni filastrocca dedicata ad un mese presenta una grande tavola illustrata a colori, accompagnata da un’illustrazione in bianco e nero che scorre sopra il testo poetico.
Tutte le illustrazioni hanno uno spiccato tono quotidiano e rappresentano tre fratelli, un maschio e due femmine, che vivono una quotidianità semplice e felice che si apre a gennaio con una sacra rappresentazione dei re Magi e continua tra slitte, preparazione del pane, giochi con le stalattiti di ghiaccio e poi ancora bagni nel fiume a giugno, giornate a raccogliere i mirtilli, il tragitto verso scuola nei grembiulini puliti…
Tra la casa e il giardino, il frutteto e il prato davanti a casa non viene tuttavia meno l’immaginario magico che, pur rimanendo discreto, anima lo spazio naturale di folletti, fatine e spiritelli: ad agosto c’è il corteo del bosco che vede prender vita mirtilli, lamponi, pigne, un grande melone sorridente, lo spiritello della Veronica gioca, azzurro, con i bambini ad aprile e i fiorellini colorati danzano tra le betulle a maggio…
I testi poetici - Elisa Mazzoli fa un ottimo lavoro di traduzione! - sono innervati di stupore e le metafore nascono spontanee nella visione che i bambini hanno delle cose semplici: è così che accade che ottobre si trasformi nel mese dell’oro o marzo sia un mese vecchietto che accarezza lievemente la neve per farla scomparire…
«Tu sei d’oro,
ottobre.
Hai corone d’oro su
e monete d’oro giù
e pioggia di foglie che cadono
per tutti i bambini che giocano.
E noi a fare tuffi,
sbuffi,
sguazzi,
frizzi
e lazzi
nel tuo tappeto delle meraviglie
che copre d’oro le caviglie»
«Marzo è un vecchietto bianco
barba lunga e viso stanco
seduto a sciogliere la neve
col suo tocco lento e lieve
....»
L’unicità del lavoro di Elsa Beskow è ben spiegato nella biografia riportata in appendice: un testo che va a fondo della formazione della Beskow, mostrando l’unicità dell’educazione a cui fu sottoposta, raccontando il fortissimo legame che instaurò con la natura e la forza della collaborazione familiare da cui non fu mai abbandonata.
Una raccolta poetica semplice e bella da cantare e recitare spensierati, per accompagnare mese dopo mese i bambini in un lungo anno di incanti.