Regalare un secondo episodio all’altezza di un primo romanzo che ha ammaliato diversi lettori è sempre un’ardua impresa. Ci riesce Eirlys Hunter con La rivolta. I cartografi a Cruxcia che riprende i fili lasciati sospesi ne La gara dei cartografi, romanzo che mi aveva molto colpito: dove è finito papà Santander?

L’incipit è in media res e continua idealmente, senza riassunti e ragguagli, l’avventura che si era conclusa con il primo volume.

Mamma Santander insieme ai quattro figli è in viaggio e sta cercando di raggiungere il luogo dove papà Santander è stato avvistato l’ultima volta: 

«“Quando vedremo papà? Oggi? Domani?” “Magari…” disse Joe. “Oggi andremo a Cruxcia perché abbiamo scoperto che è lì che è andata la spedizione di papà” gli spiegò Sal». p.11

L’ambientazione steampunk continua a innervare la trama: i personaggi si muovono tra dirigibili e cavalli meccanici che attraversano deserti che sembrano fermi all’età primitiva e città giocattolo fino a raggiungere l’affollato approdo di Porto Pearls e poi la sperduta città di Cruxcia. 

«Sorvolarono un paese giocattolo circondato da alberi giocattolo e salutarono le figurine giocattolo che si misero a correre e ricambiarono il saluto. Passarono sopra dirupi scoscesi interrotti da burroni. Humphrey indica una lunga processione di cammelli che stava attraversando una pianura rossa, ma nessuno degli uomini che li cavalcavano sembrò fare caso al dirigibile» p.14

«Mentre aspettavano di sbarcare, udirono un rumore di ferraglia, era un ornitottero rosso scuro e avorio che si abbassava e rullava sulla pista di atterraggio oltre la navicella. Joe e Humph guardarono affascinati il grande uccello meccanico e Francie lo disegnò nel suo blocco» p. 24

La trama si dipana un po’ più macchinosamente del primo volume, perché naturalmente non è possibile replicare il tema della gara cartografica e l’autrice costruisce intorno a questa nuova ricerca - la missione di salvataggio infatti è un plot più tradizionale - un mistero da sbrogliare e una rivolta da organizzare.

La narrazione riproduce moduli che mi erano piaciuti già nella prima avventura: le lunghe descrizioni vertiginose di Francie, quando prende il volo e guarda lo spazio dall’alto, unite ad una sapiente costruzione dei capitoli che si chiudono, lasciando con il fiato sospeso e invitando i lettori a continuare la lettura.

La vicenda della famiglia Santander si intreccia al destino di una città che si trova sotto il governo di un dittatore avido che sta portando alla povertà la comunità di Cruxcia, abituata a vivere secondo regole e leggi ataviche che appartengono al mondo contadino: una società basata sulla cooperazione e sulla collaborazione di ogni famiglia-fattoria.

In modo forse un po’ frettoloso, l’adulto di riferimento, mamma Santander, viene messo fuori gioco, in questo caso da un virus, che la rilega in ospedale e la ricerca del padre ricade ancora una volta sui quattro fratelli, aiutati da una folta compagnia di bambini. Questi ultimi infatti, ugualmente senza genitori poiché perlopiù imprigionati dall’ottuso dittatore, riescono insieme non solo scoprire dov’è il padre dei Santander, ma riescono persino organizzare una rivolta che porterà alla liberazione di tutti gli adulti della comunità di Cruxcia.

Se il primo volume ci aveva raccontato in modo avventuroso come i bambini possiedono delle risorse impensate sia per prendersi cura di sé sia per affrontare ogni tipo di difficoltà («nessuno avrebbe pensato che avremmo potuto attraversare fiumi e montagne. Senza adulti» p. 29), questo romanzo racconta la forza delle famiglie e la bellezza di averne una.

Oltre alle doti particolari di Francie, Joe e Sal, quello che davvero sembra significativo di questo gruppo di bambini è la capacità di intessere relazioni umane di stima e di affetto, proprio come accade di una famiglia: l’unione fa la forza oltre i particolari talenti di ognuno. 

Proprio in questa trama di rapporti ,ognuno può trovare la sua strada che non necessariamente è già segnata: Sal, ad esempio capisce, di non voler diventare una cartografa come i suoi genitori. I personaggi mostrano, dunque, una personalità individuale che evolve in modi diversi e inaspettati.

«Tu sei qui. Ma è cambiato tutto. Niente sarà più come prima.” Il papà le accarezzò i capelli. “Niente rimane uguale. Stai crescendo”» p. 280

Lo stesso nomadismo della famiglia Santander, legata al mestiere di cartografi, si ridimensiona e trova pace e gioia nello scoprire una serie di legami familiari che li stringono ad una famiglia di Cruxcia. 

E quando il piano ingegnosissimo, concertato dai bambini, porta al compiersi di una rivoluzione non violenta, il quadro che si ricompone è quello di una società quasi ideale.

«“Oddio” esclamò la mamma. “Ghiacciai, parenti, spettacoli. E io che credevo di essere stata male solo per pochi giorni”» p. 238

Una buona prova.

P.S. che emozione ritrovare le proprie parole nelle alette di copertina!

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La rivolta. I cartografi a Cruxcia Eirlys Hunter 282 pagine Anno 2023 Prezzo 16,90€ ISBN 9791280176516 Editore La nuova frontiera
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