Il fascino delle vite degli altri credo nasca da un desiderio celato di immaginare e raccontare le mille storie possibili di ogni vita. Non vi è mai capitato di scrutare le finestre illuminate di sera e di fantasticare su chi abita quei luoghi? Chi ha scelto quelle tende? Non vi è mai successo di intercettare uno sguardo o un volto e di sognare la vita e i pensieri che l’hanno reso così come lo avete intravisto?

Da un’idea simile e molto semplice nasce I miei vicini, lo racconta Einat Tsarfati, l’autrice, in una intervista in cui rivela come aver sentito le voci di alcuni dei suoi vicini l’ha fatta vagheggiare sulle vite di queste persone, che spesso ci abitano vicinissimo, ma di cui, in fondo, sappiamo proprio poco!

Ecco dunque che la parola passa ad una bimbetta dai rossi e ricci capelli che ci racconta la geografia del suo palazzo.

«Vivo in un palazzo di sette piani. Su ogni piano c’è una porta diversa»

In una sorta di spy-story, sono i dettagli da cui la piccola deduce la composizione delle diverse famiglie che le abitano accanto: dalle cassette della posta, alle porte, dagli zerbini alle voci.

«La prima porta ha molte serrature. È l’appartamento di una famiglia di ladri. Collezionano i tesori dei faraoni»

Il ritmo del racconto è ben orchestrato e alle pagine con sfondo bianco su cui spiccano solo le porte e le scale, si alterano doppie pagine pienissime di colore, ricche di personalità e di particolari tra cui perdersi e in cui immergersi.

Non c’è barriera tra realtà e immaginazione e ogni ipotesi (macché ipotesi, per la protagonista sono proprio certezze!) sugli abitanti risulta assolutamente attendibile seppur completamente folle!

Tra ladri, esploratori solitari, famiglie circensi e musicisti, vampiri con la passione per la sartoria e marinai con la maschera da sub… ogni casa è una storia intera ricca di boschi narrativi in cui ci si può addentrare.

I quadri che contengono a stento gli interni dei diversi appartamenti sono davvero traboccanti e geniali: le porte - come accade sempre - sono soglie minute e spesso sottovalutate di mondi infiniti e vastissimi di cui appena si intuisce la vastità.

Piano dopo piano, arriviamo all’ultimo appartamento dove abita la nostra piccola protagonista che, manco a dirlo, sembra invece abitare in una casa semplicemente banale: il divano, i piatti ad asciugare sul lavello, una cameretta con i bauli dei giochi sotto al letto e la pista del trenino accanto al tappeto, una mamma e un papà… «così noiosi»!

Ma…

Il finale inaspettato e che sembra farsi gioco dell’indiscutibile senso investigativo della piccola protagonista ci racconta di come spesso le persone più vicine a noi siano anche quelle su cui sappiamo meno. Insomma davvero quella del settimo piano non è altro che una famiglia ordinaria?! Ls sorpresa, anche in questo caso, sembra essere dietro una porta, una porta (interna) di casa!

I dettagli e la costruzione dei contesti e degli spazi fa la differenza e ci testimonia un occhio attento e capace di cogliere e infondere nelle illustrazioni lo spirito e il carattere di vita e storie diverse. La storia è molto semplice eppure molto coinvolgente e riesce a lasciare aperte molte altre storie che, - se si vuole - si può scegliere di seguire e immaginare.

Un buon esercizio di immedesimazione e di riflessione su tutti i piccoli indizi che raccontano la vita di ciascuno. E tu, a chi abiti vicino? Attento potresti scoprire che tua sorella è un supereroe o una sirena!

Dai 4 anni.

P.S. unico, unico appunto: da linguista capisco che sia un fenomeno accettato nell’oralità, ma “gli voglio bene” al posto di “voglio loro bene”, riesco a stento a leggerlo!

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I miei vicini Einat Tsarfati 46 pagine Anno 2020 Prezzo 14,00€ ISBN 9788869665370 Editore Il castoro
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