Quello di oggi è un libro che, pur essendomi piaciuto, non ha mai trovato il momento giusto per presentarsi. Piante e animali terribili di Dino Ticli e Andrea Antinori è infatti un libro di divulgazione che ha qualche anno (3, per la precisione), ma che mantiene un fascino tutto particolare, donatogli dal tema assai curioso e dalle ricche e assai generose illustrazioni di Andrea Antinori, illustratore che è stato selezionato per la mostra degli illustratori della Bologna Children’s Book Fair.
Dino Ticli, insegnante di scienze ma anche e geologo e naturalista, seleziona 31 specie tra piante e animali, utilizzando come criterio la “terribilità” e infatti sottotitola il suo libro: Storie degli esser più pericolosi, velenosi e disgustosi del mondo.
Lungi dall’essere una galleria degli orrori questa selezione mostra il fascino inaspettato di una natura potente e vigorosa, capace di sviluppare strategie di sopravvivenza straordinarie e complesse, esempi forse ancora efficaci del mistero e del rispetto che la natura ha sempre incusso all’uomo (e che forse ultimamente si sono dati un po’ per scontati).
Riprendendo questo senso di stupore che l’uomo ha sempre provato nell’osservare le meraviglie naturali, l’autore lega insieme due anime, facendo seguire alla descrizione scientifica della specie, un racconto tratto dalla tradizione folkloristica, ma anche inventato di sana pianta (!). La digitale purpurea è sempre stata considerata il fiore delle fate, lo sapevate? E perché la Psychotria elata è chiamata la pianta dei baci? E sapete perché i racconti mitici legano l’oleandro a Venere?
Dino Sicli descrive con minuziosa scientificità comportamenti e caratteristiche di piante e animali letali, ma voltata pagina ecco che, anche grazie un cambio di font davvero ben pensato, ci addentriamo in una storia ogni volta diversa, una storia dove la magia, gli dei, ma anche mondi paralleli dove gli insetti si ritrovano per discutere della crudeltà della cimice ci avvolge e ci fa sorridere.
Liquidi tossici, tossine, veleni, «urla chimiche», sangue schizzato dagli occhi… le descrizioni scientifiche e le storie si mescolano, rendendo difficile a volte segnare il confine tra l’immaginato e il reale, perché alcune strategie di sopravvivenza appaiono davvero incredibili.
Corredano queste narrazioni numerosissime illustrazioni di Andrea Antinori che proprio per la loro frequenza rivendicano un ruolo che è tutt’altro che marginale.
Data questa natura spuria a metà tra il libro divulgativo e la raccolta di racconti e leggende, il libro si mostra innervato di colore e immagini reali e immaginate che riempiono intere tavole e che investono di colore e gusto le parole e i nomi latini. Non sono immagini descrittive o semplicemente esplicative, ma vere e proprie protagoniste delle trame e delle storie, senza però cedere alla caricatura, perché l’incanto delle fogge di ciascuno dei protagonisti basta nella sua realtà a riempire gli occhi di incredulità (la rana dorata sembra davvero d’oro! Il pesce pietra lo avete mai visto? E la digitale purpurea?).
Il tratto segnato e un uso coinvolgente dei colori rendono questo libro davvero bellissimo e lontano da quei trattati scientifici interessanti, ma in fondo abbastanza freddi nella loro relazione con i lettori.
Un volume di racconti e scoperte curiose, accattivante nel tema e assai ricco di nozioni, storie, pensieri e immagini.
Dai 7 anni per naturalisti sopra le righe.
P.S. Unico neo la scelta della carta delle pagine: troppo pesante e davvero difficile da sfogliare!