La prima fortissima impressione che si ha sfogliando Quando alzi lo sguardo di Decur è quella di una profonda bellezza unita a un senso di sproporzione: il libro è di ampie dimensioni, ma spesso le figure vi si perdono, piccolissime, in uno spazio infinitamente più grande o sono circondate da uno sfrontato niente. Eppure, contemporaneamente, a volte ci troviamo faccia a faccia con i protagonisti  senza possibilità di sottrarci al loro sguardo.

Anche l’alternanza di tavole di impostazione fumettistica e vasti spazi pittorici da albo illustrato spiazza… certo non è un libro all’apparenza semplice.

La storia è quella di Lorenzo che parte con la sua mamma verso una nuova casa. La sua preoccupazione, nonché la prima battuta del racconto, riguarda il suo telefono: 

«“Mamma, ora tutti i miei amici esisteranno solo dentro il mio cellulare”»

Ripensando a questa prima battuta, il titolo assume un forte significato: cosa significa alzare lo sguardo? Quando si alza lo sguardo, cosa succede?

In un tempo fuori dal tempo, con una mamma la cui fascia nei capelli ricorda le donne degli anni ’50 e in una casa che appare come una villa vittoriana ci addentriamo in questa storia dove tutto è vastissimo, ma anche piccolissimo.

Lorenzo nella sua stanza vuota trova ad aspettarlo un vecchio scrittoio che, come Kenneth Graham ci ha insegnato, non può non custodire uno scomparto segreto ed un tesoro.

Il tesoro è quaderno, che la storia ci fa sfogliare in diretta, affidandolo alle mani del lettore, come alla mani di Lorenzo: Il drago di bronzo.

Le pagine diventano gialle, lo stile cambia radicalmente, sferzando il lettore che, interdetto, si chiede se effettivamente sia ancora all’interno della stessa storia.

Le belle immagini pittoriche lasciano spazio a uno stile completamente diverso, dominato dal collage bidimensionale, con un’ambientazione eccentrica, quasi circense che mescola elementi che ricordano i libri per bambini piccolissimi, a forme più pop e a citazioni che sembrano emergere dagli incubi e dall’inconscio (come un demodog di Stranger things…).

Lorenzo lascia il posto a un coniglietto e a uno struzzo che giocano a palla, combinano un guaio, che fa sì che una lampada si trasformi in un mostro, e scappano inseguiti dalla lampada dentata, che infine si trasforma in un uccello.

Anche tra queste pagine gialle è moltissimo lo spazio vuoto che rimane a sottolineare la piccolezza del protagonista coniglietto, ma anche un senso di solitudine profonda.

L’impressione stranita del lettore, dopo queste pagine, trova riscontro nella reazione di Lorenzo:

«Lorenzo rimase completamente immobile a fissare l’uccello, senza capire nulla di quello che aveva appena letto»

Da questo momento, la storia di Lorenzo si alternerà alla lettura dei diversi racconti raccolti all’interno del quaderno ritrovato e innescherà un lavorio misterioso del protagonista che, abbandonando di tanto in tanto il suo telefono, si dedicherà a disegnare:

«Lorenzo prese in considerazione l’idea di raccontare del quaderno ai suoi amici, ma poi decise di non parlarne a nessuno. Nemmeno a sua madre. Voleva capire ciò che aveva appena letto, senza coinvolgere nessun altro. Per tutta la giornata, ripercorse nella mente la storia del drago di bronzo, e quella sera non riusciva a prendere sonno. Si mise a disegnare, nella speranza di capire cosa volesse dire»

I libri sono spesso misteriosi e chi li conosce e li frequenta sa che le storie che vi sono custodite hanno spesso bisogno di chiavi per essere comprese.

Nella progressione della storia, i lettori attenti si accorgeranno come ciò che accade nelle pagine gialle del quaderno ritrovato si intrecci e contamini quello che succede nella realtà al piccolo Lorenzo: alberi di broccolo appaiono lungo la strada, cani a forma di piccoli alieni blu conducono all’incontro di cani veri, galli ripiegati su se stessi appariranno sotto sudici impermeabili…

Lorenzo inizia ad intuire che il gatto, la giraffa, il cane arrabbiato, il gruppo di pernici, il mostro scarafaggio… protagonisti dei racconti possano aver avuto una vita reale: inizia un lavoro di indagine che lo porta a ricostruire i dettagli di una storia unica e più ampia.

È L’esploratore dei sogni, però, l’ultimo racconto delle pagine gialle, a fare intuire al protagonista che il quaderno fosse lì come un invito: 

«Non volevo essere portato in salvo, ma soltanto essere trovato. Così ci salutammo e lui si immerse di nuovo negli abissi. Eppure, in un certo senso, mi sentivo come se fosse riemerso dentro di me»

Quel topino che aveva affidato al mare il suo messaggio e che era stato ritrovato dall’esploratore degli abissi può essere una persona reale? Può essere in attesa di essere trovato?

Il volto di un anziano e il volto di un bambino si incrociano e si ritrovano molto più familiari tra di loro di quanto, spesso, accada tra coetanei.

Ne nasce un racconto che svela, come una legenda, la trama di verità custodita nel quaderno segreto: le storie sono davvero in grado di curare il dolore che proviamo!

Il dono reciproco che segue questo primo incontro apre uno squarcio su quelli che sono i bisogni del cuore ad ogni età.

Quando alzi lo sguardo, il desiderio è di posarlo su qualcuno che ti cerchi!

Una lettura affascinante.

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Quando alzi lo sguardo Decur - Silvia Cavenaghi (traduttrice) 184 pagine Anno 2024 Prezzo 25,00€ ISBN 9788880723097 Editore Arka
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