Si è aggiunto, quasi in sordina, un piccolo volume all’esilarante serie nata dall’intesa tra Davide Calì e Benjamin Chaud che racconta in modo irriverente e inaspettato la scuola.
Dopo le scuse per non avere fatto i compiti, dopo le giustificazioni per essere arrivati in ritardo, dopo i resoconti esilaranti delle vacanze… arriva finalmente il tempo di presentare la scuola stessa con Tutta la verità sulla mia incredibile scuola...
La struttura narrativa sembra identica alle narrazioni precedenti, ma se ci fate caso c’è una sottile e determinante differenza.
Se nei primi volumi, ancoràti ad un contesto che immaginavamo reale e “normale” come la scuola, le illustrazioni facevano a gara con le dichiarazioni del protagonista, ingigantendole di dettagli improbabili e fantasiosi («“Non ho fatto i compiti perché…Abbiamo trovato un pinguino che si era smarrito, e così l’abbiamo riportato al Polo Nord “Ma i pinguini vivono al Polo Sud!” [intervento della maestra ndr.] Ecco appunto! Quando abbiamo capito l’errore siamo dovuti tornare indietro e riportarlo all’altro Polo…”»), ed Henry, il protagonista, pagina dopo pagina, “la sparava sempre più grossa”… in questo libro il tono vuole essere al contrario “sminuente”. Mi spiego.
Henry, che già conosciamo, per il suo ciuffo sbarazzino, le sue calze rosse e il suo completo elegante si trova nuovamente a scuola, di fronte alla sua maestra, altro volto noto (!), che gli chiede di mostrare i locali scolastici ad una nuova arrivata.
Per la prima volta entriamo a scuola con lui.
Ogni aula è mostrata con disinvolta e quasi annoiata noncuranza, un tono che vorrebbe smorzare ogni entusiasmo… tuttavia, ciò che si mostra agli occhi dei lettori e della nuova arrivata non ha nulla di consueto e di noioso: c’è l’aula di musica dove imperversa una rockstar, c’è l’animaletto domestico di classe che ha l’aspetto di una gigantesca medusa, c’è l’aula di di scienze dove gli alunni sono alle prese con un kraken e nel frattempo montano con attenzione un robot futuristico, c’è poi l’insegnante di nuoto che tanto assomiglia a un tritone e, certo, la preside deve essere imparentata con qualche creatura magica…
«Niente di speciale nemmeno qui»
Nulla di che, sembra dire questa volta Henry, lasciando che siano le immagini a farci sorridere.
Una normalissima eccezionalità che sembra quasi non colpire più Henry, ma nemmeno impressionare la nuova arrivata. Il colpo di scena arriva sul finale perché la nuova bambina… beh è molto diversa da quello che credevamo!
L’ironia dei disegni e dei testi mostra una rodata e perfetta intesa tra autore e illustratore, che funziona pagina dopo pagina, volume dopo volume senza sbavature e senza cali di divertimento.
L’idea di aver affrontato il tema scolastico in modo così frizzante e sopra le righe - in un panorama molto stereotipato e paludato sull’argomento - rende questa serie un gioiellino.
E la vostra scuola com’è? Siete sicuri di conoscere bene i vostri insegnanti? E i vostri compagni sono esattamente così come li immaginate?
La realtà, ricordate, supera spesso le aspettative dell’immaginazione!
P.S. per coerenza con la storia, avrei ribaltato il titolo: Tutta la verità sulla mia noiosa scuola...