I florilegi di classici e opere offerti da grandi autori, critici e pensatori sono una prassi nota all’interno del panorama letterario. Penso Calvino e ai suoi vari interventi raccolti nel volume Perché leggere i classici, ad esempio, ma anche alle Lezioni di letteratura di Vladimir Nabokov che con sagacia ha raccontato dei suoi classici in un volume per Adelphi che è un sottile e umoristico viaggio dentro la più grande letteratura… ma ne potremmo elencare a decine.
Tenta una operazione simile Cristina Petit, scrittrice, illustratrice, editrice, che si cimenta con una raccolta di classici illustrati e di narrativa per l’infanzia, raggruppandoli però non secondo il suo sentire, ma scegliendo un criterio particolare.
L’occasione è data dall’evidenza che molte delle più importanti opere della letteratura per l’infanzia sono state scritte, rivolgendosi ad un bambino reale.
Tre le sezioni in cui è distinto il libro: Scritto per te che raccoglie le storie nate esplicitamente per un bambino, Scritto grazie a te, alla tua storia o alle tue caratteristiche che raccoglie storie nate nell’incontro con un personaggio reale e infine Scritto grazie alla mia infanzia, la mia esperienza, quello che ho vissuto che individuano in un “io” bambino e introspettivo il destinatario dell’opera.
La ricognizione biografica diventa quindi l’occasione per organizzare in una sequenza cronologica i ritratti di questi destinatari-bambini attraverso il racconto delle opere a cui diedero vita, a partire da alcuni episodi reali vissuti in prossimità della stesura dell’opera o come operazione di recupero memoriale.
Il corpus spazia dall’Ottocento alla contemporaneità e coraggiosamente comprende indifferentemente al suo interno sia albi illustrati sia romanzi per l’infanzia e per l’adolescenza, mostrando come la letteratura per l’infanzia sia ampia e multiforme, ma meritevole della stessa attenzione e dello stesso peso all’interno della vita di un ragazzo: Spotty condivide dunque le pagine con L’isola del tesoro, A caccia dell’orso e la Pimpa fanno capolino accanto a La bussola d’oro e a La capanna dello zio Tom.
Il libro non ha una finalità di formazione e approfondimento accademico: è propriamente un catalogo aneddotico in cui episodi curiosi, interviste e documenti ripercorrono la nascita di grandissime opere che vengono ricondotte così ad una quotidianità piccola e minuta, quasi banale che fa rifulgere ancor più il loro valore.
La narrazione ha conformazioni diverse: a volte è raccontato un singolo episodio, a volte viene percorsa più ampiamente la biografia dell’autore per comprendere il valore degli incontri che hanno portato all’incontro alla composizione dell’opera stessa, a volte è una voce prima persona a raccontare l’accaduto, altre volte sono le testimonianze dei bambini diventati adulti che ricordano, altre volte il testo si fa dialogo, riportando brani da interviste offerte a giornalisti, a reti televisive o all’autrice stessa.
Ogni profilo d’opera, però, dipinge la storia di un tempo presente o lontano, durante il quale un qualche adulto, ad un certo punto, si è fermato di fronte ad un bambino ed ha cominciato a raccontare una storia.
La Petit usa dell’espediente biografico per poter per confezionare un volume che non ambisce a porsi nel panorama della critica letteraria, quanto piuttosto a dialogare con quegli adulti che, forse un po’ digiuni di letteratura, scoprono con entusiasmo il mondo della letteratura per l’infanzia.
La lista dei titoli offre infatti una prima proposta di libri irrinunciabili e validi che in un modo nell’altro hanno segnato la storia della letteratura.
Non troverete, tuttavia, profili dell’opera, riassunti o approfondimenti specifici (l’autrice stessa nell’introduzione si dichiara allergica ad ogni interpretazione testuale!), le storie raccolte in queste pagine accompagnano il lettore in prossimità di un momento reale in cui un autore ha avuto l’intuizione di una storia. Al centro ci sono, dunque, aneddoti, citazioni, stralci di vita vera, di editor, di consigli, di capricci, di matrimoni, di scoperte!
Il tono risulta semplice, preciso e frizzante, per nulla compassato, e si colloca ad un livello divulgativo semplice e schietto che permette un approccio interessante a un mondo vastissimo.
La semplicità di questo testo, a mio avviso, non tradursi in un giudizio di valore minore rispetto alle più corpose approfondite opere che possiamo trovare sull’argomento, io credo sia un libro intelligente, che conosce il suo pubblico, a cui sa rivolgersi con rispetto e con un taglio testuale scanzonato che permette una lettura agile e coinvolgente, anche se il testo è completamente privo di immagini (ci sono le fotografie di tanti bambini, però!).
Una storia di storie godibilissima.