Giovanna è un personaggio nato dall’ingegno di Cristina Làstrego e Francesco Testa che hanno messo un tassello significativo, negli anni ’70, nel racconto delle bambine, Giovanna infatti nella sua rappresentazione è tutto tranne l’ideale rosa e principesco che ancor oggi impregna la rappresentazione femminile, anzi è più vicina forse alle bambine in salopette che giocavano con il lego già dagli anni ’60.
Questo personaggio femminile nasce in coppia e in dialogo con il drago Tommasone ed è stato al centro di storie che possono per certi versi essere equiparate a scene a strisce fumettistiche, che imperversavano in quegli anni nelle proposte per gli adulti.
Il successo che circondò questo personaggio attraversò le pagine e fu conosciuta al grande pubblico anche grazie alla trasposizione in una serie animata.
Gallucci ripesca questi testi, al compiersi dei 50 anni della prima apparizione (1974), e ne fa un albo raccolta con alcune delle avventure di Giovanna, quelle a sfondo più quotidiano, in La Giovanna sogna un drago.
Per loro natura le narrazioni in strisce (anche se qui l’impaginazione è a piena pagina) sono sintetiche ed essenziali, spesso ironiche, proprio perché lo spazio concesso allo sviluppo della storia è breve.
Espediente per permettere a questo format di funzionare, anche nel rivolgersi ai più piccoli, è stato quello di scegliere un modulo narrativo che si ripete sempre uguale a se stesso, declinando l’originalità nel contenuto.
Ogni pagina raccoglie 5-9 vignette al massimo, ed ogni storia costituisce un sogno di Giovanna, come suggerisce la prima e l’ultima vignetta, che mostrano la piccola protagonista addormentata.
Nel mezzo Giovanna che, di volta in volta, vive avventure, disavventure, giochi…All’interno di questo canovaccio accadono eventi tra i più diversi: c’è il giorno in cui il drago deve lavarsi, il giorno in cui si prepara la torta, il giorno in cui ci si traveste, il giorno in cui si gioca ai burattini…
Le immagini hanno uno stile particolare con il quale bisogna entrare sintonia, ma la caratterizzazione dei personaggi è accogliente e definita.
I testi, nei discorsi diretti, sono curati nella loro semplicità e lo stampatello maiuscolo, su sfondi bianchi, permette un’ottima visibilità e leggibilità.
Una proposta ideale per primi lettori che abbiano bisogno di testi brevi da comprendere con uno sforzo circoscritto, ma anche un’ottimo primo tentativo di qualità per far cimentare i bambini della fascia prescolare con il medium del fumetto.