Nel suo progetto di recupero dei testi che hanno fatto la storia della letteratura per l’infanzia ai suoi albori, Pulce editore riporta sugli scaffali un testo in rima che già aveva rilucidato l’anno scorso con Era la notte di Natale, ma lo fa attraverso un’edizione persin precedente a quella illustrata da Jesse Willcox Smith (1912), quella illustrata da William Wallace Denslow del 1902: La vigilia di Natale.
La storia di questo testo è molto particolare (e questo in parte giustifica la varietà di titoli diversi con cui si ritrova e si confonde!), il testo infatti venne pubblicato anonimamente nel 1823 e quindi la paternità di questo testo non fu subito chiarita. Il testo ebbe un successo stratosferico per la musicalità e la capacità di raccontare il Natale con l’introduzione di alcuni personaggi che poi hanno, di fatto, determinato in modo unico l’immaginario intorno all’evoluzione di san Nicola-Babbo Natale, con la barba lunga, il sacco dei giocattoli, le renne e la slitta che per la prima volta vengono nominati proprio nelle parole di Clement Clarke Moore.
Il testo che ritrovate in questa edizione è identico a quello pubblicato l’anno scorso nella traduzione di Elisa Mazzoli (di cui trovate la recensione e il testo qui): perché dunque acquistare anche quest’altra ennesima edizione? Perché le illustrazioni meritano!
«La notte prima di Natale tutto in casa riposava
non si udiva alcun rumore, neanche un tipo che passava.
Tante calze erano appese con gran cura nel camino
chissà se Babbo Natale si trovava lì vicino»
Assolutamente diverse da quelle di Jessie Willcox Smith, queste di Denslow hanno una dinamicità e una plasticità uniche, il tratto caricaturale di Denslow è famosissimo (certamente avrete negli occhi la bellissima edizione de Il meraviglioso mago di Oz edito nel 1900!) e questa edizione ribadisce il suo tratto felice. Le illustrazioni alternano scorci silenziosi di una casa che dorme (vediamo anche i topi dormire con le loro cuffiette e loro pigiami sotto i loro piumoni fiorati), e sequenze in movimento travolgente: osservate le renne come travalicano i riquadri delle illustrazioni, i gesti decisi di Babbo Natale, il vento vigoroso che soffia le foglie fuori dall’illustrazione…
Una dinamicità davvero inedita, arricchita da tutta una serie di dettagli decorativi e piccole scenette che accompagnano la pagina del testo (a sinistra) e che ci catapultano nei giorni di Natale: calze, calzette, bambole, dolci, agrifogli, campanelli, giocattoli, bambini in pigiama con le candele, scatole di pasticcini e di dolciumi, corone di abete, coniglietti…
Se l’edizione del 1912 ha un tono tranquillo e sospeso, tipico di un tempo al di fuori del tempo (è interessante cogliere anche le citazioni di Willcox Smith!), l’edizione del 1902 trasmette invece una carica di energia con un pimpante Babbo Natale che saltella corre e fa.
Un testo perfetto per il racconto della vigilia ai bambini piccoli (dai 3 anni), perché tutti meritano di conoscere:
«poco prima che sparisse, con il suo fare giovale
gridò: “Buona notte a tutti, a voi tutti buon Natale!”»