Chiara Lorenzoni - Giulia Conoscenti, La distanza dei pesci, Uovonero
La distanza dei pesci è il titolo di un albo meraviglioso dedicato all’autismo. Un albo che in modo poetico, intenso e viscerale (è come sentire l’odore ferroso del sangue, a tratti) riesce a restituire un barlume degli universi infiniti che l’autismo cela dietro un muro di silenzio e urla, spesso.
Marco è in barca con suo nonno e suo fratello Giulio, una barca gialla. Il racconto delle sue sensazioni sensibilissime, dei suoi pensieri incalzanti e delle immagini magnifiche e terribili che lo accompagnano sono raccontate in terza persona, ma è come se fosse Marco a parlare, anzi forse è proprio lui. Anche il testo esita e mescola percezioni visive e uditive, olfattive e tattili in una dimensione di sensibilità generalizzata, che immagino essere molto vicino alle percezioni dilatate e pienissime delle persone autistiche.
«Ascolta il mare e si sente giallo-caldo dentro»
Un tuffo in mare, un salvataggio (molto significativo che sia una liberazione da una rete!) e un mare di pensieri, ricordi ed emozioni.
«Marco ama il mare […] ama i pesci, tutti i pesci, perché lo avvolgono in una confusione buona […]. Vicino tanto da sentire, lontano tanto da non toccare. Vicino e lontano insieme […] La distanza dei pesci. La distanza di Marco».
Le immagini pittoriche di Giulia Conoscenti sono dei buchi neri, traboccano colore, macchie, volumi, e figure sgargianti oniriche, dolorosamente vere e reali: si ha l’impressione di entrare nell’universo spaventoso e affascinante della mente di Marco. La mancanza di spazio e di bianco comunica chiaramente l’idea di un mondo caotico e ricchissimo, quasi incontenibile.
Un libro quasi sensoriale che riesce a restituire un barlume dell’abbagliante tesoro che queste persone custodiscono gelosamente dentro di loro.
Dai 7 anni.