Dite Minibombo e pensate al divertimento, ora aggiungeteci un libro che si legge in verticale con foglie, animali, castagne… vi siete forse un pochino avvicinati a Dalla chioma, l’ultimo libro e app nati in seno alla giovane casa editrice di Reggio Emilia.
Il meccanismo che innesca la lettura è il sempre funzionante «Ora ti mangio!» pronunciato da un topino che, bramoso, guarda una solitaria castagna al centro della chioma di un frondoso albero. L’amplificazione dell’effetto verticale, sottolineato dallo sguardo del topino e dal formato stesso dell’albo costringe necessariamente ad alzare gli occhi e a guardare in su. Il topino sfodera una forza erculea scuotendo con vigore il tronco dell’albero che oscilla in modo molto divertente (se poi avete già giocato con l’app non potrete che fare “fruschfruschfruschfrusch”) e ad un certo punto: ohibò, una volpe casca giù dalla chioma e indovinate qual è il suo primo pensiero? «Ora ti mangio!». Al piccolo topo non rimane che rifugiarsi fra i rami. È il turno della volpe che scuote l’albero per raggiungere il suo pranzetto fruschfruschfruschfrusch, ed è la volta di un cinghiale che casca sonoramente a terra mentre la volpe si rifugia tra le foglie e poi di un orso… È l’arrabbiatissimo orso, probabilmente disturbato in un suo sonnellino (non si sa ma spesso gli orsi sono di malumore!), a decretare la fine del gioco e della chioma che viene spogliata dalle oscillazioni violente del plantigrado e che rimane nuda anche se in fondo divertita. «Ora ti mangio!» pronuncia l'orso di fronte all'intera congrega di animali caduti nel prato: chi sarà oggetto del suo pranzetto?!
Il tema dell’albero contenitore è largamente percorso (uno tra tutti l'albero di Jeffers), ma sempre funzionale, il meccanismo della caccia-mangiare è poi un livello talmente elementare e familiare per i bambini che riesce sempre a destare interesse. Il modulo ripetuto con insistenza crea il coinvolgimento giusto nel pubblico dei più piccoli, così come il colpo di scena finale strappa il sorriso innescando un meccanismo circolare che favorisce la rilettura.
Molta attenzione, come al solito, viene posta alla fisicità dell’oggetto libro (bello il grande formato!) che letto in verticale permette di animare l’oscillazione dell’albero, così come le scene di “dialogo” in orizzontale spezzano ritmicamente l’andamento, creando dei picchi di pathos (le braccia alzate dei protagonisti e il fondo rosso, ne sono testimonianza chiara) e obbligando il lettore ad esercizi di capovolgimento del libro che richiamano sempre l’attenzione.
Le immagini piatte, l'assenza dei contorni... tutto si anima grazie ai segni neri delle espressioni e contribuisce a definire come distintivo della mano di Silvia Borando, ma in generale dalla case editrice MInibombo, uno stile semplice, quasi “a pennarello”, identificabile e amato dai bambini più piccoli.
Ricche e curate le attività proposte nel minisito dedicato: sempre diverse, pensate, mai uguali… un bell’esempio di come il sito delle editore (spesso snobbati e poco curati!) possa essere lo spunto per attività manuali e idee per passare il pomeriggio. Qui potete godervi il trailer!
Anche l’app è pensata con cura: non è la semplice trasposizione del cartaceo, ma un “gioco” interattivo pensato per la medesima fascia di età, con personaggi diversi ma che riprende il filo narrativo dell’albero custode di tesori. La mia piccola tester si è divertita assai!
Un ottimo libro per letture ad alta voce che coinvolgerà il pubblico dei più piccoli (2-3 anni)... e poi ci sono spunti per giocare con gli alberi di Natale: quest'anno magari invece che le palline potreste trovare un'alce tra i rami!