Chen Jiang Hong, Il piccolo pescatore e lo scheletro, Camelozampa
Sono struggenti e violente, crude e commoventi le storie di Chen Jiang Hong. E non fa eccezione Il piccolo pescatore e lo scheletro, che riprende un tema consueto nelle fiabe ovvero quello dell’incontro con la morte o i morti.
In una capanna che sembra fuori dal tempo, un bambino orfano, Tong, pesca in un mare che sembra il cielo. Anche quella mattina con il cielo grigio e fosco, sebbene le parole del padre gli risuonino in testa, prende il largo, ma viene sorpreso da una tempesta e tra i marosi viene raggiunto da uno scheletro. Il panico e il terrore di fronte a quello spirito spaventoso lasceranno spazio alla curiosità e alla compassione che spezzeranno un potente incantesimo e doneranno un nuovo padre a Tong.
lo stile molto personale, che si rifà alla pittura tradizionale cinese, amplifica il senso cupo e orrorifico dell’incontro (i bambini potrebbero rimanere colpiti dallo scheletro!), ma questa fiaba, come tutte le fiabe, ricorda a tutti le leggi universali del mondo e l’ho trovata paurosamente vera.
Molto bello anche lo spunto per cui è il figlio a prendersi cura del padre, ridonandogli l’umanità.
Una fiaba illustrata di vita e morte, avventura, paura e amore.
Dai 7 anni, con attenzione.