Chae Strathie - Marisa Morea, Vita dei bambini nell’antico Egitto, Lapis
Il volume, che si fregia dell’approvazione del British Museum, mi ha colpito immediatamente per l’originalità dell’approccio ad un argomento strapercorso e su cui è difficile offrire un punto di vista innovativo: l'antico Egitto.
Ci riesce la coppia inglese che sceglie la strada della storia del folklore, della vita comune a partire da un punto di vista davvero inaspettato: i bambini.
Come si acconciavano i capelli? Come si vestivano? A cosa giocavano? Come era la scuola a quesi tempi? Non è scontato e tantomeno facile recuperare notizie che possano rispondere a queste domande, perché i bambini non hanno mai rappresentato una categoria degna di studio fino alla modernità, eppure l’archeologia custodisce dati interessanti che il testo mette in luce con chiarezza e ironia. Lo stile narrativo è colloquiale e piuttosto sopra le righe - il che mi ha lasciato un po’ freddina -, ma i ragazzi ne sono naturalmente conquistati anche perché l’effetto è quello di una chiacchierata tra coetanei e sappiamo che a 9, 10 anni si ama fare un po’ gli spacconi, no!? La voce narrante cerca costantemente di paragonare antichità e modernità a partire da temi che sono effettivamente trasversali nella storia (l’arrivo dei fratelli, la colazione, la scuola…). I disegni sono molto piacevoli e adatti al testo divulgativo.
Unica nota: sarebbe stato splendido riprodurre fotograficamente le fonti citate sia per quanto riguarda i manufatti che le fonti architettoniche e pittoriche.
Dai 6 anni, ma apprezzatissimo dalla 4° elementare classe in cui si affronta l’argomento a scuola.