Sono molto particolari i due cartonati della serie Il mondo intorno a me, usciti per i Topipittori di Cécile Roumiguière e Marion Duval.
A partire dai titoli, Il fuoco, Il cielo, che non richiamano immediatamente i cinque elementi, ma due esperienze molto presenti, in quanto a fascino, presso i bambini.
La narrazione è seriale e si riproduce esattamente identica nei due volumi, che si aprono con il ritratto di una mano che suggerisce un approccio quasi tattile alla declinazione del tema.
«Ogni tanto osservo il fuoco scintillare»
Seguono poi delle doppie pagine dove il testo si fa piccolo e si sposta sotto le illustrazioni: le due grandi immagini mostrano, a sinistra, sempre un bambino, di circa due, tre anni, e a destra una scena dove il fuoco o il cielo sono i protagonisti di spazi naturali più ampi.
Quella che potrebbe apparire una struttura narrativa molto semplice e prevedibile, introduce, invece, un elemento di variazione originale, sottile e molto interessante che è la disposizione del testo sotto le immagini.
Le parole, infatti, non fungono da descrizione diretta dell’immagine sotto cui si pongono, ma si riferiscono in modo più chiaro a ciò che è illustrato nell’altra pagina creando una sorta di incrocio “a X” tra immagini e testi.
Le immagini dipanano due volti di una medesima esperienza e non sono così distanti da creare confusione, ma questo leggero discostamento colpisce l’orecchio e l’occhio:
«Il cielo è rosa, è l’alba»
Recita il testo sotto l’immagine di una bambina ancora addormentata nel caldo del suo sacco nanna.
«Posso sognare ancora un po’»
Recita il testo sotto un’alba arancione e rosa su un prato ancora immerso nella nebbia mattutina.
I bambini verranno spiazzati dal dover spostare lo sguardo, muovendosi tra le pagine e forse i collegamenti tra l’una e l’altra appariranno ai loro occhi più nitidamente.
Questa scelta scardina, a mio avviso, alcune certezze che possono spesso diventare gabbie: nei libri offerti ai bambini piccoli spesso il testo funge solo da didascalia, senza che il bambino debba o possa all’interno della pagina cercare, immaginare, offrire il proprio senso.
Se il testo esplicativo, infatti, è essenziale per i bambini piccolissimi che iniziano a muoversi tra le pagine della letteratura, rischia però per quelli dai 3 anni di essere ripetitivo e in parte asfissiante se ripetuto senza guizzi o spazi interpretativi affidati al lettore.
La letteratura non è didascalica, sembrano ricordarci questi due cartonati che invitano il piccolo lettore a entrare e a muoversi nelle doppie pagine.
Questo elemento di originalità mi sembra interessante e si unisce perfettamente ad uno stile illustrativo molto preciso e riconoscibile nei suoi contesti quotidiani, casalinghi, ma che lascia spazio anche a immagini naturali che invitano il bambino a uscire un poco dalla sua comfort zone per guardare ai riflessi della sua esperienza, oltre la soglia di casa.
I testi raccontano l’esperienza dei bambini come accendere un fiammifero con la mamma, sentire il calore di un fuoco sulle mani, guardare con fascino le fiamme azzurre del gas dei fornelli, spegnere le candeline sulla torta, guardare e i fuochi d’artificio. Così come il cielo è esperito attraverso i temporali scorti con timore in braccio al papà, attraverso la pioggia, i tramonti, il caldo cielo mattutino dell’estate…
Una collana interessante, per una fascia d’età a cui sembra che l’editoria riesca difficilmente a parlare.
Esatto! Credo che prima dei 3 anni siano destabilizzanti
Sono d’accordo con te quando dici che queato gioco narrativo “sfalzato” tra testo e immagini è molto interessante e stimolante dai 3 anni. Per i più piccolini invece è molto destabilizzante. Ho fatto fatica a proporli in una sezione di Nido di medio-grandi.