Da un punto di vista molto antropocentrico, quando pensiamo alla scomparsa o al pericolo della scomparsa di flora o fauna associamo immediatamente la catasrtofe a progetti di “conservazione”.
Quattordici lupi di Catherine Barr invece è un libro che racconta la reintroduzione dei lupi nel parco di Yellowstone, nella prospettiva di mostrare come l’obiettivo di salvaguardia ambientale dovrebbe essere quello della rinaturalizzazione, ovvero permettere «alla natura di prendere il controllo, ripristinanado un ambiente sano per le specie selvatiche e gli esseri umani»
Affidandosi alle immagini di Jenni Desmond che abbiamo già visto misurarsi in altri volumi dedicati ad altri animali naturalistici, Catherine Barr ci racconta l’impatto che avuto la scomparsa del lupo del parco di Yellowstone nel 1930 e la decisione dopo settant’anni di reintrodurvelo.
Quella raccontata è la cronaca di un progetto molto complesso che mirava - a partire da quei giorni di gennaio del 1996, durante i quali è stato rilasciato il primo branco di lupi - a ristabilire un equilibrio e un ordine naturale che erano stati del tutto compromessi.
Quanti assocerebbero la presenza di predatori, in cima alla catena alimentare ad un vantaggio e ad un benessere del territorio, dei fiumi, dei piccoli predatori, dei mammiferi…? Chi immagina che l’impatto di un predatore possa influenzare il ritorno degli uccelli canori, la creazione di laghi da parte dei castori, il rafforzarsi del letto dei fiumi…?
La bellezza di questa storia sta proprio qui nel raccontare l’impatto e la trasformazione di un parco celeberrimo - il primo ad essere reso nazionale nel 1872 - progressivamente impoveritosi a causa dello sterminio dei lupi.
«Senza i lupi, i wapiti brucavano, brucavano e brucavano. Strappavano l’erba e le foglie degli alberi. Rosicchiavano i germogli appena spuntati lungo le rive dei fiumi, e così i nuovi alberi non crescevano più. Le praterie un tempo verdi e rigogliose divennero aride e spoglie. Con l’aumento incontrollato della popolazione di wapiti, altri animali cominciarono a sparire. Senza nuovi alberi gli uccelli non avevano più un luogo dove nidificare e molti abbandonarono il parco per insediarsi altrove. Altri animali persero i loro ripari e il cibo non era più sufficiente. Gli orsi, i castori, i conigli, le volpi diminuirono sempre di più… Finché in una fredda giornata d’inverno del 1995 […] venne finalmente presa la decisione di reintrodurre i lupi nel parco»
La narrazione è suddivisa in due parti: la documentazione del progetto di reinserimento dei lupi in tutte le sue fasi e la rinascita del parco, ovvero come il volto di questo immenso parco americano sia nel giro di quasi trent’anni cambiato in meglio.
Le illustrazioni di Jenni Desmond, pur ispirandosi fedelmente alle immagini storiche e reali del parco, mantengono quel tono narrativo che questa storia sceglie di avere: più che la documentazione un po’ fredda di un progetto di rinaturalizzazione questa è innanzitutto la storia di Vecchio Blu, del branco di Crystal Creek, del branco Soda Butte, del branco di Leopold … di quattordici lupi e del loro riprendersi un territorio che apparteneva loro.
I lupi si riappropriano di un territorio che era loro e, nel farlo, riplasmano lo spazio che senza di loro stava disfacendosi.
La documentazione delle fasi del progetto di reinserimento così come della vita dei primi branchi e degli effetti positivi che importarono immediatamente sulla vita dell’ecosistema naturale del parco di Yellowstone sono incredibili e lasciano senza parole, ma soprattutto siamo di fronte a un’avventura che riscrive la presenza di grandi predatori all’interno di un equilibrio dell’ecosistema che ha bisogno di tutti e che ha bisogno che tutti facciano il loro dovere.
L’avventura di questi animali è ancora più interessante se pensiamo che in Italia stiamo assistendo ad un ripopolamento naturale di questo animale e tanti si stanno interrogando a riguardo.
Un libro attuale e interessante per affrontare una questione complessa, avendo una coscienza più approfondita di ciò che c’è in gioco. Dagli 8 anni.
Qui trovate le foto originali dei lupi del parco di Yellowstone che testimoniano tutto il progetto.
