La corona di Natale sul tavolo ha ormai quasi tutte le candeline accese, noi in questo weekend abbiamo dedicato, impacchettato, decorato decine di doni… insomma ci siamo, manca solo la neve.
Eh sì perché il Natale con la neve - sarà un cliché - è bellissimo e io con i pneumatici da neve (!) posso andare dappertutto.
Quello di oggi è un libro così: colmo di attesa, caldo come il Natale, pieno di neve e, siccome è un silent book, è anche un libro capace di parlare a tutti. Avevo intercettato l’autrice nei miei viaggi (telematici) d’oltralpe ed ero rimasta incantata dalla sua tecnica di intaglio di carta e legno: mi hanno ricordato un carillon meraviglioso che avevo da bambina, una casetta degli orsi. Questo tipo di tecnica che ricrea ambienti tridimensionali, unita ad una fine ed aggraziata linea capace di decorare e raccontare, credo che trovi il suo compimento nella scelta della trama silenziosa. Ogni scena ricostruita dall’artista parigina parla per sé: ci si può perdere a scrutare i particolari in secondo, terzo, quarto piano, si rimane a bocca aperta ad osservare i lievi disegni sui diversi volumi. Le figure sono leggere e fiabesche, ma nel loro essere “fiabesche” hanno qualcosa di duro, imperscrutabile, pesante, vero. Non pensiate di trovarvi di fronte ad un edonistico esercizio di stile, un lavoro mirato al confezionamento perfetto di un’immagine piacevole: la bellezza c’è ed è autentica, reale, anche sgarbata in fondo. Le immagini sono il vero (e unico) cuore pulsante del libro e, purtroppo, il punto dolens di questa edizione è la bassa qualità della riproduzione/stampa: davvero poco all’altezza nel rendere con precisione e fuoco la profondità spaziale delle tavole.
Peccato. Però la storia è meravigliosamente natalizia e io vi racconterò la versione mia e di Saverio :D
All’inizio ci sono solo impronte fresche di zampine che affondano nella neve. Tanto. La neve è alta, il vento ulula e i fiocchi turbinano nel cielo grigio, fischiando tra i rami. È un passo appesantito quello della volpina rosso fuoco che avanza determinata, ma stanca, quando all’improvviso un bagliore caldo appare tra la neve: è un assembramento di isba (le case in legno russe), sono dei fuochi. La luna sembra guidare l’animale come una cometa, la volpe è fiduciosa: è arrivata, troverà una sistemazione. Ma gli abitanti ottusi, di una cattiveria miope, offrono alla volpe solo calci e urla e lei scappa, evita, non protesta, non si arrabbia, va. Ci vuole la semplicità dei poveri e dei piccoli perché qualcosa cambi. Il nostro Giacomino è appena andato a letto, è la notte della vigilia e il fuoco caldo è ancora acceso in sala: mamma e papà chiaccherano ancora sommessamente, Giacomino invece è già in pigiama, alla finestra, disegna con il dito sulla condensa dell’alito sul vetro, quand’ecco che intravede un nastro rosso intrufolarsi nella serra in giardino: è un dono. Giacomino lo sa e sa esattamente cosa fare: è il miracolo dei pastori di Natale. Così in silenzio passa in cucina, riempie un cestino con gli avanzi del cenone, indossa il berretto e infila gli stivali ed esce. Entrando nel caldo afoso della serra, Giacomino vede la volpe estenuata che dorme, dorme tra i fiori e sa che deve essere discreto: quando si è davanti ad un luminoso miracolo si deve essere rispettosi. E quando la volpe di soprassalto si accorge dell’intruso e mostra inavvertitamente i piccoli cuccioli appena nati, Giacomino se ne è già andato, chiudendo delicatamente la porta. Il biondo piccino si rifugia sotto le coperte, la casa è in silenzio, ora solo l’abat-jour sul suo comodino emana un caldo richiamo nella notte, poi la stanchezza vince. Il mattino dopo è terso, silenzioso e freddo più che mai, e la volpe di nuovo in forma, prima di andare, ha un debito di gratitudine da sanare. Così, quando da lontano salutiamo il paese innevato, non possiamo farlo con rancore, ma con profonda gratitudine.
Io ho trovato tutto quello che cercavo per una storia natalizia in questo libro silenzioso: non credo che sia una storia sull’amicizia, perché il rapporto tra la volpina e il bimbo è fugace, brevissimo. Questa è una storia di rispetto, grazia, amore, quell’amore che sa accogliere, sa vedere, sa aspettare, sa offrire.
Io ci ho rivisto la storia del presepe, dove la semplicità dei pastori ha fatto il miracolo dell’accoglienza e dove quegli attimi preziosi hanno segnato l’esistenza di tanti, anche solo grazie ad uno sguardo intravisto tra la condensa.
Saverio lo ama, non vuole ancora raccontarmelo, ma lo portiamo spesso sotto il piumone con noi!
Un silent book, silenzioso appunto, gioioso, incantevole e pieno di neve: come quella che aspettiamo.
Fox’s garden
Princesse Camcam
32 pagine
Anno: 2014
Prezzo: 10,92 €
ISBN: 9781592701674