Sono giorni di dolore, preoccupazione e attesa per tutti, le notizie che ci raggiungono in casa, amplificate dal senso di impotenza parlano di bollettini, curve, dati, picchi… Tra questi marosi, la speranza sembra soccombere: non ci sono buone notizie e se ci sono impallidiscono accanto alle brutte notizie. Eppure la speranza si nutre (anche) di piccoli accadimenti, che spuntano quasi con noncuranza ogni giorno, in queste ore travagliate. Più di 600 bambini nati ogni giorno, i gesti di gratitudine e attenzione cha arrivano da ogni parte, le pratoline che spuntano dappertutto come gruppetti rumorosi di bambini, i messaggi delle maestre lontane, 7000 medici volontari per i 300 posti in prima linea per supportare i medici già al lavoro… Tra questi fatti confortanti, anche tanti eventi che riguardano la natura: in un mese di blocco di attività e spostamenti, la natura normalmente schiacciata e vilipesa sorride e riconquista timidamente il suo posto. I navigli milanesi trasparenti invitano gli uccelli a fermarsi, i porti fermi di Venezia e Trieste assistono alle acrobazie divertite di delfini increduli, le lepri marzoline spuntano nei parchi di città caotiche come Milano. Gli animali appaiono per la prima volta agli occhi di tutti, in spazi che siamo abituati a vivere e a governare senza alcun presentimento della vita celata di altri abitanti.
Animali in città di Bruno Cignini ci ricorda proprio questo: ciò che oggi noi vediamo in modo palese è una realtà di tutti i giorni. Gli animali vivono e convivono con noi: forse non ci facciamo caso, forse non abbiamo il tempo di accorgercene, ma è così.
In un manuale organizzato con semplicità e con un piglio che ricorda l’aneddotica di Gerald Durrell, Bruno Cignini ci racconta del suo lavoro tra gli animali selvatici che abitano a Roma (ma anche in altre grandi città): una vita nascosta o palese che sembra non interessarci. Presenze scontate come i piccioni o i gabbiani, si alternano a scoperte sorprendenti come volpi, parrocchetti, granchi di fiume. Ad ognuno l’autore biologo dedicata un racconto esperienziale, corredato da notizie sulle ragioni del loro insediamento, sui loro comportamenti, sulle loro risorse e le loro abitudini. Tra i nostri coinquilini di città si enumerano specie autoctone che hanno adattato i loro comportamenti per sfruttare, a loro vantaggio, il nostro stile di vita, ma anche specie arrivate per vie impensabili e il cui impatto sul nostro ecosistema non è stato totalmente positivo.
Ci sono i ratti e le intelligentissime cornacchie grigie, ci sono i barbagianni che per secoli hanno alimentato le storie sui fantasmi, ci sono le nutrie che sono arrivate per un incidente di percorso nelle tendenze di moda e poi i parrocchetti e i falchi pellegrini…
Quel che colpisce e che accomuna tutti questi animali è la loro incredibile capacità di adattamento, la loro intelligenza legata alla sopravvivenza: le volpi hanno imparato a sfruttare i corridoi verdi tra le grandi ville di Roma, i granchi nel centro di Roma hanno scovato una zona d’acqua tranquilla e prolificano sebbene nel resto del mondo siano quasi estinti, gli storni hanno sfruttato il calore degli agglomerati urbani per non morire di freddo.
L’unico limite di questo libro è che si vorrebbero ascoltare molti, molti altri aneddoti, altri incontri, altre esperienze: ma come ci racconti solo di un incontro con il barbagianni?! E non ci racconti niente dello scoiattolo grigio? Non c’è giudizio nelle parole dell’autore (nemmeno a riguardo di alcune specie considerate infestanti), solo una stupita curiosità da scienziato.
Belle le illustrazioni di Andrea Antinori, sempre bellissime, con un uso dei colori coinvolgente ed uno stile che sa essere infantile eppure preciso e originale. Bravo.
Un bel libro per scoprire le abitudini di tanti nostri concittadini spesso dimenticati, l’occasione per iniziare a vederli, anche in questi giorni (il cielo è per tutti, anche se si sta a casa!).
Una lettura scorrevole per gli 8 anni, in autonomia, ma condivisibile - grazie alla scansione in testi brevi - anche dai 5-6 anni.
Sono contenta! Grazie!
Ciao, mio nipote ha letto il libro con piacere, gli e’ piaciuto molto. E’ stato un ottimo regalo per il suo compleanno. Grazie Sergio.