Bimba Landmann, Noi Kodama - Andrea Valente, La foresta che cresce

Alberi che riecheggiano nell’interiorità

Sono tanti, tantissimi i libri che raccontano gli alberi e con il tempo gli autori hanno scelto punti di vista sempre più diversi e originali: sono cambiati i timbri, le focalizzazioni, il tono…

Tra le novità uscite quest’anno volevo segnalarne due che colgono – a mio avviso – una relazione più intima, quasi spirituale che intercorre tra gli uomini e gli alberi.

Andrea Valente con La foresta che cresce, racconta di alberi che, in un modo nell’altro, hanno intrecciato la loro storia a quella di alcuni personaggi storici.

Alberi che, emergendo dal contesto di “sfondo”, sono diventati protagonisti di una storia umana, attraverso la vita di alcune persone, non in un piano antropocentrico, ma direi quasi paritario. La loro fisicità e il loro esserci in un punto preciso del mondo, in un determinato momento della storia, hanno fatto sì che l’esistenza di questi 16 alberi toccasse in modo profondo altrettanti uomini o donne.

Il libro si apre con l’albero di Anne Frank, l’ippocastano attraverso cui, per due anni, Anne riuscì a percepire il tempo che trascorreva e l’aria esterna senza poter mai varcare il nascondiglio in cui si trovava. Da qui, in avanti, in ciascun capitoletto Andrea Valente cerca di immaginare diverse e molteplici relazioni, senza mancare di raccontarci dove, ora, possiamo incontrare quell’albero e cosa ne è stato di lui, così come ha fatto con i protagonisti umani.

Ci sono gli alberi che hanno segnato l’immaginario di alcuni artisti, altri che per particolari condizioni climatiche hanno assunto una consistenza capace di produrre violini e quindi musica unica, ci sono alberi che hanno intrecciato il loro destino a quello di un popolo intero come il ciliegio di Hiroshima, altri che sono diventati, loro malgrado, un simbolo di guerre e di passaggi di grandi conquistatori. Ci sono alberi che hanno permesso il concepirsi di teorie che hanno rivoluzionato la fisica, alberi che hanno assistito a stragi e sono diventati monito per la giustizia.

Attraverso questi racconti Valente offre un ulteriore e affascinante volto degli alberi che è quello della loro relazione con la storia umana e che testimonia una capacità di entrare in sintonia con qualcosa di profondo e impalpabile. 

Le illustrazioni di Lucia Scuderi sono di contorno e creano una galleria di ritratti dei protagonisti per poi lasciare largo spazio ai testi, precisi coinvolgenti, frutto di una sapiente capacità di divulgare in forma narrativa, il che li rende dei piccoli testi autoconclusivi molto intriganti.

In calce ad ogni capitoletto si trovano poi le coordinate per risalire, tramite Google Maps, alla posizione reale di questi alberi.

Apparentemente molto diverso, ma – credo – in armonica sintonia nel cogliere il legame interiore tra alberi e creature umane è un piccolo libricino di Bimba Landmann intitolato Noi Kodama.
L’artista italiana si rifà alla tradizione giapponese, che dalla notte dei tempi oralmente nominava i kodama come creature che appartenevano al mondo naturale, di cui erano custodi e piccoli cuori viventi.

È affascinante che nel passaggio dall’oralità alla scrittura, i giapponesi abbiano avuto difficoltà a nominare questi spiriti, tanto che gli ideogrammi che servono a rappresentarli sono diversi: «木魂 (木- “ko”, cioè albero e 魂- “dama”, cioè anima), così come 木魅 (木- “ko”, cioè albero e 魅- “dama”, cioè anima); recentemente tende ad essere usato anche 木霊 (木- “ko”, cioè albero e 霊- “dama”, cioè spirito)».
In una scansione temporale annuale, divisa per mesi, la Landmann ritrae il brulichio laborioso di queste creature, intente a prendersi cura delle foreste e dei loro abitanti.
Ottenute attraverso tecniche miste (dalla pittura, al collage) le illustrazioni raccontano micromondi in attività, accompagnati da parole sintetiche, offerte al lettore quasi come oracoli che cadono nel silenzio dell’ascolto. L’assenza di punti fermi alla fine delle frasi dà quasi impressione che i testi siano pronunciati, in un incalzare corale, dai piccoli spiriti che animano queste pagine.

«Ci piace celebrare il buio delle brevi giornate invernali»
«Siamo pronti per affrontare la tempesta»
«Non ci dimentichiamo degli amici»

La fisionomia dei kodama richiama lievemente la rappresentazione di Hayao Miyazaki nel film La principessa Mononoke, ma Bimba Landmann rende queste creature meno ieratiche e molto più bambine.
Queste piccole creaturine dai grandi occhi e dalla testa che germoglia in foglie dalle mille forme brulicano l’universo minuscolo di queste pagine e, al pari delle fate occidentali, si occupano del benessere e della cura del bosco e delle sue creature.
La scansione mensile racconta un ciclo vitale che rimane lo stesso da millenni e che racconta di una dimensione vitale del mondo entro cui gli umani spesso vivono inconsapevoli:

«Funzioniamo insieme come un solo organismo come api formiche siamo noi» «Curando la foresta, curiamo noi stessi»

Gli esseri umani non sono mai citati, ma è indubbio che le frasi che puntellano le pagine siano rivolte a loro: un richiamo ad una consonanza esistenziale di cui siamo tutti una parte.
Nel raccontare le piccole gioie che di mese in mese accendono la vita dei kodama appaiono anche alcune doppie pagine, quasi di stampo divulgativo, dove si racconta come sono fatti, quali forme assumono i loro germoglianti capini..
Il muoversi di questi spiriti ha qualcosa di soprannaturale («sappiamo stare nel mistero» dichiareranno al lettore) e, contemporaneamente, di profondamente legato alla vita e alla morte terrena,
Un album prezioso gioioso che racconta degli alberi come di creature spirituali.

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Noi Kodama Bimba Landmann 112 pagine Anno 2024 Prezzo 22,00€ ISBN 9791254641903 Editore Camelozampa
La foresta che cresce Andrea Valente - Lucia Scuderi 108 pagine Anno 2024 Prezzo 17,50€ ISBN 9791255190165 Editore Lapis
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