Api, sciami, alveari di Beti Piotto e Gioia Marchegiani è il volume della collana Pino che ho trovato di impostazione più tradizionale.
L’autrice offre il suo studio e il suo amore sul mondo delle api a partire da un concetto che aveva già sviscerato in modo molto interessante nel volume, In un seme, dedicato al mondo vegetale: il mutualismo e la forza della collaborazione.
Dal concetto di relazione intraspecifica, ma anche interspecifica all’interno del mondo naturale, Beti Piotto accompagna i piccoli lettori alla scoperta del mondo dell’ape mellifera.
L’impostazione è manualistica e mette un punto fermo su un argomento che spesso è trattato in modo frammentario, dispersivo e poco chiaro.
La narrazione procede in modo gerarchico e puntiglioso, con la distinzione delle varie specie di api all’interno della grande famiglia degli apoidei fino ad affrontare anatomia, biologia, abitudini e comportamenti (anche nella relazione con l’uomo) delle api mellifere.
Il discorso è molto chiaro, i testi sono ben organizzati nella pagina, grazie anche alla scelta della font che, con colori e diverse dimensioni, sottolinea le parole chiave. Le illustrazioni di Gioia Marchegiani alternano gentili ma rigorose figure acquerellate ad eleganti immagini informative dove, grazie ad un tratto finissimo e al colore giallo, si svelano dettagli interni, movimenti… che sostengono l’argomentazione del testo.
La perfezione con cui ogni dettaglio è ritratto, dalla forma dell’addome al particolare sviluppo di alcuni peli, dalla conformazione dell’occhio alla struttura delle zampe, restituisce un ritratto di questi insetti come di creature straordinarie e davvero perfette per la vita e l’esistenza che conducono.
Sono descritti i diversi ruoli nella colonia, si riflette sulla fisiologia, la riproduzione, l’alimentazione, il sonno, il ciclo della vita.
Il passaggio ai super poteri delle api introduce il grande argomento del comportamento e della comunicazione: «Tra gli animali più intelligenti del Pianeta», le api infatti hanno sviluppato delle forme di comunicazione complesse basate sui ferormoni e il movimento (nel 1973 il premio Nobel fu assegnato ad uno studioso delle danze delle api: Karl von Frisch).
L’evento della sciamatura rende testimonianza, poi, di un’intelligenza estremamente complessa che riesce a valutare la possibilità di esistenza, basandosi su elementi come la pulizia dell’arnia, il calore, la quantità di bocche da sfamare e si organizza per trovare e dividersi in una nuova colonia.
Il volume si conclude con un’ampia parte dedicata al rapporto che le api, dalla notte dei tempi, hanno instaurato con l’uomo - dapprima predatore al pari di tanti altri animali come testimoniano le pitture rupestri e e i dipinti dell’antico Egitto - ma che poi con il tempo ha saputo evolversi in un rapporto di mutuo sostegno rispetto e collaborazione.
Un bellissimo volume che dà definitivamente una compiutezza ai tanti discorsi che ci sono sull’argomento - molto caro ai bambini- organizzandoli un un volume chiaro ed esaustivo.