Oggi Scaffalebasso si presenta in veste nuova (è sempre lui, ma è stato un po’ lucidato eh :D): più easy, più ariosa, più social e più bella, speriamo. Abbiamo lasciato in homepage le immagini degli ultimi libri di cui abbiamo parlato, perché possiate incuriosirvi, abbiamo organizzato bene le rubriche così che possiate scoprirle una ad una, magari facendo un viaggetto tra i libri venuti da lontano che soffrivano un po’ e che invece avranno ampio respiro, infine abbiamo pensato bene alla pagina delle ricerche, perché possiate trovare tutto quello che cercate. E poi abbiamo lasciato nascoste un po’ di sorprese, ma potrete goderne presto.
Abbiamo deciso di battezzare oggi lo Scaffale perché oggi si festeggia San Tommaso d’Aquino, perché sia di buon auspicio: che la sua intelligenza possa essere l’acume che ci guida nel parlare di libri, con intelligenza.
Ma non vi lasciamo qui: vorremmo raccontarvi di un libro, per parlare dell’idea che Scaffalebasso ha dei libri, per parlare di cosa ha sempre cercato e sempre cercherà nelle sue letture, e per farlo ci faremo aiutare da Beatrice Alemagna, una illustrautrice a cui siamo affezionati, molto.
Storia corta di una goccia è un albo che non ho amato subito e con cui non sono riuscita ad entrare in sintonia immediatamente. Poi, alla Fiera di Bologna dell’anno scorso, quando mi sono trovata davanti Beatrice senza avere nulla in mano da farle dedicare, l’ho comprato al volo e a quel punto il libro si è trasferito sul mio comodino e così ho avuto modo di averlo spesso sottocchio. Alla fine l’ho capito e l’ho amato. È stato un segno: quell’incontro segnato dalle lacrime (mie) e dallo stupore (di Beatrice) si è poi legato a quelle gocce e a quelle parole inaspettate.
Questa è la storia di una goccia. All’inizio la goccia è indecisa, sia nei colori che nella forma. È come se all’inizio non sapesse chi fosse (ho trovato impressionante il richiamo del tondo della goccia che inizia il viaggio a quello dell’occhio del bimbo) ed effettivamente la goccia è solo una di una numerosissima famiglia di gocce e in fondo, quasi inconsapevolmente, parte per il suo viaggio. Non può decidere la strada, può solo assecondare il tempo, però ha una scelta: potrebbe chiudere gli occhi e decidere di avere solo paura o può guardare, guardare le meraviglie e gli orrori di quel mondo che attraversa. Le matite e i collage di Beatrice Alemagna rendono alla perfezione l’idea della confusione, del vortice, dell’ineluttabilità… ma nello stesso tempo ogni particolare è unico, armonico, diverso ed anche la tubatura diventa affascinante. Poi la goccia arriva alla sua destinazione, è un posto che mai si sarebbe aspettata, nessuno avrebbe potuto indovinarlo ed è insieme a compagni così inaspettati: è «sola su un marciapiede» e «in un batter d’occhio» «si asciuga, è ovvio», ma senza paura. Beh tutto qui? Si vede che non avete mai letto un libro di Beatrice, perché senza arrivare alla fine non si può mai neanche ipotizzare dove voglia andare a parare l'autrice.
«Quante sono, tutte quelle cose che scompaiono senza che si abbia avuto il tempo di vederle?».
Noi vogliamo esattamente fermarci per vedere le cose, le cose belle e le cose brutte, non vogliamo chiudere gli occhi, vogliamo goderci tutto il viaggio.
Storia corta di una goccia
Beatrice Alemagna
40 pagine
Anno: 2010
Prezzo: 24,00 €
ISBN: 978-8860364517
Donzelli editore
Anobii
[…] Storia corta di una goccia, Donzelli, 2010 […]
ancora grazie grazie!
Mio malgrado aggiungerei…ma i ragazzi qui amano farsi un goccetto di notte. Un paio di volte, per due. O_o.
Comunque ancora complimenti, ha un blog originale e molto molto ben fatto!
Oh grazie! Evviva! Ho visto che sei una scrittrice notturna o molto mattutina (dipende dai punti di vista!), lo sono anch’io!
Ciao! Il tuo post (in realtà adoro tutto il tuo blog) mi è molto piaciuto e l’ho scelto per la mia Top of the Post settimanale.
http://lanemina.blogspot.it/2015/11/top-of-post-231115.html