Aspettavamo con ansia un nuovo capitolo dell’avventurosa amicizia tra Noi (Nico, per i lettori italiani)  la balena della tempesta, perché certamente siamo tutti consapevoli che il vero posto di una balena non è nella vasca da bagno, ma d’altronde il gesto coraggioso di lasciare andare l’amico nelle onde dell'oceano ci aveva lasciato malinconici. Attendevamo la forse scontata, eppur quasi sempre vera, testimonianza di gratitudine che l’amica balena avrebbe offerto al suo piccolo umano salvatore.

La trama di The storm whale in winter (in italiano La balena della tempesta in inverno) di Benji Davies completa così quel cerchio di corrispondenza amorosa che era rimasto in sospeso dopo il primo capitolo.

Quasi a segnare il tempo che scorre, questa volta l’avventura si apre sulla spiaggia fredda per l’incipiente inverno. Tutto è al proprio posto, ci sono i 6 gatti, le nasse ammonticchiate sotto il portico, la vecchia barchetta di legno rovesciata, la neve però come una mano serena ricopre tutto, il silenzio è amplificato e Noi che scruta l’orizzonte sembra sospeso in un spazio senza rumore: aspetta e desidera scorgere l’amica tra l'arricciarsi del mare!

Il desiderio passa forse in secondo piano solo per un momento, per salutare il papà che amorevolmente voltato verso il figlio (la prima volta che lo incontrammo ci volgeva le spalle!) lo saluta per l’ultima uscita in mare: «Winter was setting in, and alla round the island the sea slowly filled with ice» «Stava cominciando l'inverno, e tutt'intorno all'isola il mare stava lentamente ghiacciando». Cala la notte, quella buia e grigia degli inverni muti e severi, ma del padre neanche l’ombra, la neve cade fitta e niente basta a confortare Noi nella sua solitudine, è un sentimento che dopo il primo capitolo non gli appartiene più: Noi sa che ha bisogno del suo papà.

Così «He countend all six cats safe inside and dashed down to the shore», «Controllò che tutti i sei gatti fossero al sicuro in casa e si precipitò in spiaggia». Il mare è ghiacciato e ben presto l’idea di uscire in mare è abbandonata: con la sua piccola lanterna, l’impermeabile giallo e il cappellino nero ben calcato sulle orecchie, Noi abbandona la barchetta di legno incagliata nel ghiaccio e inizia una traversata a piedi, tra le volute della neve, sul mare ghiacciato.

«Noi was lost!» «Nico si era perso!». La paura ci circonda.

E anche quando una tenue ombra lo guida fino al peschereccio del papà, la situazione non cambia: è solo, poche povere cose ci raccontano della dura vita del pescatore, ma il papà è scomparso.

«As he curled up tight he imagined the deep sea swirling beneath him» «Si rannicchiò stretto e immaginò le profondità del mare vorticare sotto di lui»: l’immensità appena sotto il sottile strato di ghiaccio per un bimbetto sperso in una barca nel mezzo di una tempesta di neve è forse troppo profonda e vertiginosamente vasta.

Ma poi un «BUMP» «TUMP». Quasi richiamata dal bisogno di Noi, l’amica balenottera insieme a tutta la sua famiglia accorre in aiuto del bimbo: cantano, spruzzano e colpiscono il ghiaccio, guidando Noi verso la terraferma, il faro.

È tempo di nuovi abbracci,più consapevoli: «I just had to find you!».

È l’avventura di una notte, ma l’alleanza di una vita quella che lega ormai indissolubilmente Noi e la sua amica.

Le tavole invernali di Benji Davies sono mozzafiato: la luce metallica e intensa della neve e il calore dei riverberi delle lampade nella notte, le macchie dei fiocchi di neve diffuse e in movimento, i riflessi del faro sulla pelle lucida delle balene… Vogliamo poi parlare di alcuni scorci come quello della barca vista dal fondo dell'oceano? O dei dettagli che quasi con noncuranza arricchiscono le pagine di quel calore umano e vivo che anima tutte le storie dell’illustratore inglese: il pupazzo di Mumin sul letto, le conchiglie, i quadri sulle pareti, i fiori secchi appoggiati con noncuranza, il calore tenue della stufa… e naturalmente i gatti (che tutti i bambini vorranno contare e ricontare). Ancora una volta i personaggi sono muti, le loro parole sono emanazioni delle loro azioni: è il clima emotivo a dettare l’evoluzione della storia, i gesti.

Un libro complementare al primo che vi incanterà e vi farà venire voglia di tempeste: perché in ogni caso sembra che portino balene! :D

Devo aggiungere che anche Saverio (6 anni) lo adora? No dai non c’è bisogno!

La balena della tempesta in inverno
Benji Davies - Anselmo Roveda (traduttore)

32 pagine
Anno: 2017

Prezzo: 15,00€
ISBN: 9788859238720

Il Giralangolo editore

The storm whale in winter
Benji Davies 

32 pagine
Anno: 2016

Prezzo: 11,99 £
ISBN: 9781471119972

Simon & Schuster editore

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