Tra i protagonisti della prossima mostra degli illustratori della Bologna Children’s Book Fair troviamo Alice Bonora.
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In attesa di vedere le sue tavole esposte alla mostra degli illustratori, ecco cosa ha risposto alle nostre brevi domande. Grazie!
1) Che cosa significa per te illustrare?
Sono del parere che necessitiamo tutti di un posto dove poter stare bene e io l’ho sempre trovato nel disegno, fin da quando ero piccola. I pomeriggi dopo la scuola li passavo dai miei nonni e ricordo i bei momenti a disegnare con loro. Associo l’atto creativo a quell’esperienza familiare: una sorta di rifugio accogliente.
2) In che modo lavori?
Il mio lavoro si divide in diversi momenti: dagli schizzi preparatori, alla progettazione, alla scelta dei toni dei colori, alla prova su carta, alla prova su schermo e solamente dopo mille mille disegni e falsi definitivi, arrivo alla realizzazione finale dell’illustrazione. Solitamente sono molto organizzata e precisa nelle cose pratiche della vita, quando illustro invece è tutto caos …ma nel mio casino ho la capacità di ritrovarmi.
3) Che cosa ami del tuo lavoro?
Quello che amo nel mio lavoro è l’atto associativo: quei momenti del “mettere insieme” immagini, fotografie, esperienze personali, colori, segni e ricordi. Ovvero quel momento in cui devo pescare dal mio pozzo di conoscenze. Sono una persona molto curiosa e “cercare” è sempre stato un piacere.
4) Qual è il tuo libro del cuore?
Mi affeziono a tutti i libri (illustrati e non), mi piace comprarli, leggerli, tenerli per un primaopoi, condividerli e possibilmente riaverli nella mia libreria. Un libro che ho sempre piacere di prendere in mano e leggerne anche solo un paragrafo è Repertorio dei Matti della città di Torino, un libro che mi diverte tantissimo proprio per il contenuto bizzarro al suo interno. Racchiude un’infinità di personaggi e situazioni che mi piace immaginare e che mi fanno ridere (come del resto tutte le altre edizioni ambientate nelle città di Italia).