Dentro al grande contenitore della narrazione favolistica riconosciamo certamente alcuni moduli ricorrenti e strutturali che caratterizzano questo genere, tuttavia questa raccolta scritta da Arnold Lobel (l’autore dei celeberrimi Rana e Rospo, ricordate?) riprende questi moduli classici, ma li declina in una modernità e in uno spazio letterario più ricco e affascinante fatto di boutique e scuole, stanze finemente arredate e pasticcerie.
Lo sfondo che le narrazioni più tradizionali ci avevano abituato a identificare in una neutralità quasi trasparente, invece in questa raccolta si intersecano significativamente alla narrazione, creando un universo narrativo che forse possiamo definire borghese, ma che comunque supera la simbologia della favola per farsi racconto.
Il piccolo volumetto raccoglie 20 favole di animali, che rimangono protagonisti, ma che ancora una volta sconfinano dal canone simbolico tradizionale: se da una parte ritroviamo quei personaggi che sono portatori di valori o disvalori intelligibili (funzioni) che la favola rende universali come la furbizia della volpe l’ingenuità delle oche, appaiono anche rinoceronti, canguri, babbuini…
Del genere vengono mantenuti il titolo “instradante” e la morale finale, la narrazione è breve e i protagonisti si incontrano e si scontrano con grandi e piccole sfide quotidiane da cui traggono un insegnamento che può essere universale, ma che può tradursi anche in sapienti, circostanziati, arguti consigli.
Lo spazio - vi dicevo - si rende quotidiano e meno simbolicamente universale: nella prima favola, ad esempio, si racconta di un coccodrillo che si appassiona così tanto alla tappezzeria della sua camera da letto, stupendamente ordinata dove i fiori non sfioriscono mai, da costringersi a letto. I divertenti scambi di pareri con la propria consorte porteranno ad una conseguenza che fa sorridere:
«senza dubbio il troppo ordine a volte guasta»
Le oche protagoniste della seconda favola, ad esempio, cadranno nella trappola della volpe, tuttavia riusciranno anche a scapparvi, insegnandoci che a volte cambiare abitudini può rivelarsi molto salutare (per salvare la vita!).
Le storie, insomma, sono molto divertenti e poco prevedibili - a differenza delle favole classiche - e riguardano forse in modo più evidente le sfide minute della quotidianità. Accanto a “grandi” temi come vanità, l’orgoglio, la maleducazione troviamo piccole riflessioni sugli amici, la pancia piena, la timidezza, le passioni.
La scelta di stampare questo volumetto come una raccolta e in stampatello maiuscolo lo rende perfetto per essere proposto ai primi lettori autonomi che ritroveranno, nella brevità, colpi di scena e piccole risate.
Come quando il granchio e l’aragosta, travolti da una tempesta, si accorgeranno di essere animali marini e quindi di non avere nessun problema in mezzo ai marosi violenti!
Vi segnalo poi che questo testo è fornito di un QRcode attraverso cui è possibile ascoltare l’intera raccolta di favole narrata dall’attrice Alessia Canducci: questa piccola attenzione permette anche ai bambini che si misurassero con fatica con il testo scritto di ritagliarsi alcune pause di ascolto, che comunque sappiamo essere fondamentale nell’apprendimento della letto-scrittura.