Oggi incomincia la settimana Santa, per il mondo cattolico, e sono felice di proporvi un libro a tema religioso di un certo fascino, aspetto che non è così scontato.
Aspettando Pasqua è specchio e copia di un testo uscito qualche anno fa, Aspettando il Natale, dedicato al calendario natalizio, una proposta che, sempre legandosi alle immagini pittoriche di Carl Larsson, istituiva un percorso in 25 tappe fino al giorno di Natale.
Questo nuovo volume si cimenta nel più arduo esperimento di istituire una tradizione simile nell’attesa della Pasqua.
In effetti i tempi liturgici della tradizione cristiana sono affini: all’Avvento segue il Natale e alla Quaresima la Pasqua, tuttavia la meta dei percorsi è estremamente diversa. Se la Natività ha degli aspetti umanamente comprensibili, pur nell’eccezionalità di un Dio fatto bambino, la Risurrezione invece mostra una frattura netta rispetto alla comprensione umana, seppur in un anelito all’eternità.
Questa premessa è necessaria, poiché la selezione dei testi che vengono raccolti nel libro mostra una complessità che, mio avviso, non è paragonabile a quella del primo volume. Il riferimento al pubblico dei lettori è indicato come 0-99 anni, ma in realtà la bella selezione di testi potrà rivolgersi in modo pertinente ad un pubblico che - con qualche eccezione - abbia raggiunto almeno i 10, 11 anni.
Le 25 storie non seguono un appuntamento quotidiano, come accadeva nel calendario d’Avvento, ma offrono una proposta di tre letture settimanali, intervallate lungo tutta la Quaresima (40 giorni).
I testi alternano riscritture di leggende orali legate ai simboli pasquali - come il rosso del petto del pettirosso, la croce sugli asinelli amiatini o l’istituzione dell’uovo di Pasqua o delle colombe pasquali - a fiabe e poesie della tradizione europea da Ada Negri a Hans Christian Andersen, da Emily Dickinson a Guido Gozzano.
Se la riscrittura delle leggende orali ha un contenuto molto semplice e comprensibile (anche a bambini piccoli di 3 anni), tuttavia quello che emerge in modo preponderante nella lettura delle fiabe e dei testi poetici è uno spiccato uso simbolico della parola che, pur intrecciando ai testi parole riferite esplicitamente alla risurrezione, le trasfigura attraverso il riferimento naturale, per cercare di afferrare un mistero grande come quello impensabile della Resurrezione.
Leggere dunque, ad esempio, Cinque in un baccello di Andersen acquisisce un riferimento simbolico forte solo agli occhi di chi lo legga avendo presente una trama interpretativa vasta: se questo livello non è esplicitato, il legame con il tema cristiano non è così chiaro.
Ugualmente accade nella selezione poetica che pesca da una produzione letteraria densa e ricca, scegliendo testi particolarmente affascinanti che trattano e trasfigurano la rinascita della natura primaverile in un nesso possibile col tema della risurrezione.
«Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era» Salvatore Quasimodo
Amplifica questa densità simbolica anche la selezione iconografica: se, infatti, l’affinità e il chiaro legame con il tema del Natale, nel primo volume, poteva lasciare le immagini scostarsi dai racconti (le immagini non erano correlate ai testi, ma certamente natalizie), in questo testo, il fatto che non vi sia alcun legame tra l’illustrazione e le parole invita certamente ad una riflessione e ad un raccoglimento, ma non offre alcun appiglio interpretativo ai più piccoli.
I lettori rodati sono invitati ad intuire e a ricostruire - giacché è chiaro che le illustrazioni e le immagini non sono state scelte casualmente -, ma affidandosi ad una consapevolezza e una chiara alfabetizzazione artistica non scontata.
Il potente sottotesto che intesse tutta la silloge è la speranza, tema che viene esplicitato nell’introduzione e anche nel sottotitolo e proprio per questo, la lettura di questi testi non si lega necessariamente ad una preparazione quaresimale, ma può essere letta, a mio avviso, durante il tempo pasquale, ma anche semplicemente nel tempo primaverile, come specchio letterario, anche perché, come i riti pasquali ci testimonieranno, la Resurrezione è affare quotidiano.