Tra pochi giorni sarà il il DarwinDay un giorno pensato per ricordare e celebrare uno scienziato che ha rivoluzionato il nostro modo di guardare la biologia e gli esseri viventi, ma che è diventato anche l’occasione di guardare al lavoro della scienza e alla divulgazione scientifica.
Sul lavoro di Darwin, trovate su Scaffale Basso un splendido graphic novel che ripercorre il viaggio del naturalista, con tutte le implicazioni culturali e storiche che si sono intrecciate intorno al nascere della teoria evoluzionistica.
L’origine delle specie, uscito invece per Editoriale Scienza, ha il grande pregio di concentrarsi sul comporsi della teoria stessa e di mostrare la strada del pensiero dello scienziato, nella relazione e nella reazione del mondo scientifico dell’epoca, rendendo conto sia della nascita dell’intuizione sia di tutto il lavoro che si scatenò intorno ad esso.
A partire dalle osservazioni raccolte minuziosamente nei suoi taccuini - e che puntellano il testo - questo libro segue l’incrociarsi di voci, di pensieri e di ripensamenti che sono scaturiti a partire dalla prima concezione fino alla discussione pubblica della teoria.
È interessante seguire il pensiero scientifico nel suo formarsi, nel suo modificarsi e nel suo correggersi grazie ai contributi della comunità scientifica e grazie a evidenze nuove che permisero progressivamente il definirsi e l’affinarsi di concetti a volte solo accennati o intuiti.
Il volume avanza proprio in questo modo. Dopo una prima parte introduttiva legata alla biografia di Darwin, seguono doppie pagine che approfondiscono un aspetto di questo “viaggio” della conoscenza.
Le Variazioni interne alla specie raccontano degli esperimenti sui colombi di Darwin e dell’enuclearsi dell’idea della selezione artificiale, contrapposta alla selezione di tipo naturale e mostrano come questa abbia determinato un affinamento della terminologia e della conformazione di specie e razze.
La selezione inconsapevole è il tema successivo e segue le considerazioni e le domande che Darwin si pose proprio sul finire del suo esperimento dei colombi, il quale testimoniò di avere dei limiti riguardanti l’intervento dell’uomo: accadevano invece selezioni di tipo inconsapevole?
La narrazione continua , approfondendo diversi temi che lo scienziato affrontò nel progredire del suo pensiero: la lotta per l’esistenza, il ruolo delle modificazioni antropiche (con l’esempio delle falene delle Betulle prima dopo e successivamente alla rivoluzione industriale, per esempio), il ruolo della selezione sessuale, le nicchie ecologiche, il ruolo dell’istinto...
Vengono anche rivedute e ritrattate alcune delle idee un po’ stereotipate che si potrebbero avere sulla teoria dell’evoluzione: perché i colli delle giraffe si allungarono?
Ogni snodo e concetto è raccontato attraverso estratti dalle osservazioni di Darwin, ma anche attraverso un testo scientifico rigoroso che dà conto di tutto ciò che si diceva nella comunità scientifica e da un apparato iconografico che supporta ed esplicita passaggi che possono apparire complessi.
Il fascino di questo viaggio è legato al fatto che ogni concetto nasce da un’esperienza reale, ed è quindi molto più trasparente cogliere la sintesi che il pensiero scientifico ha poi attuato: accade così per i becchi dei fringuelli o per le deduzioni nate osservando i carapaci delle tartarughe.
Il volume è molto ricco, denso di concetti sfaccettati che riguardano l’evoluzione che spesso noi siamo portati a pensare in un modo molto semplicistico e linerare e mostra invece tutte le implicazioni e l’impatto che questa idea ebbe sugli studi scientifici, ben oltre la sola biologia.
È interessante notare come molte delle intuizioni che all’epoca Darwin non riuscì a giustificare con prove trovarono poi compimento successivamente grazie al lavoro di altri scienziati (fondamentale fu certamente la scoperta e gli studi riguardanti le sequenze di DNA, ad esempio), ed è molto confortante confrontarsi col fatto che Darwin stesso, senza vergogna, indicasse che l’imperfezione di alcune intuizioni fosse legata alla strumentazione del tempo, lasciando in questo modo la porta aperta ad altri scienziati.
Il testo ha una sinteticità che potrebbe farlo sembrare semplice, tuttavia i contenuti sono molto complessi e vi è un utilizzo preciso della lingua scientifica e questo orienta la lettura autonoma oltre i 10 anni.
È possibile immaginare un lettura condivisa per bambini appassionati, ma con la mediazione dell’adulto. Sono anche molti gli spunti che possono essere colti dagli insegnanti per introdurre il tema dell’evoluzione, proprio per la varietà di esempi portati e per una certa incisività delle immagini dell’illustratore inglese.