Parlare di giocattoli a Natale è abbastanza scontato, tuttavia nel preparare le proposte natalizie di Scaffale Basso e nel scegliere di abbinare ad ogni libro proposto un giocattolo, mi sono accorta che parlare del gioco e del giocattolo non è poi così semplice.
Che cosa c’è dietro un giocattolo, dietro il materiale, dietro la forma specifica che assume? Il mondo del gioco e del giocattolo è molto più vasto e meno scontato di quanto sembri. Nel mio appassionarmi a questo tema, mi sono imbattuta in Storie di giocattoli di Andrea Angiolino, uno dei più famosi “giocologi” italiani.
Il libro è una raccolta di storie di giocattoli, appunto, un libro che possiamo definire divulgativo, ma che ha un’anima narrativa molto forte. Una raccolta di storie di persone, oggetti, intuizioni, incidenti… un viaggio nella storia passata attraverso le idee, le credenze e la figura del bambino guardato da diverse società e diverse culture. La lettura è stata molto interessante perché si incontrano i giochi famosi e sconosciuti, ma tutti si vedono come per la prima volta, a partire da un’altra prospettiva.
Sapete che all’inizio i mattoncini Lego non erano verdi? Ne conoscete la ragione?
E gli scivoli dove sono nati? Sapete che esisteva un Cicciobello orientale dal nome, molto lombardo Fiu-Lin? E avete anche voi desiderato ardentemente il Dolce Forno? E sapete che il Geomag è nato in un sugherificio? E nella vasca avete anche voi una paperella di gomma? La volle per la prima volta una inventrice!
Tra giocattoli classici e moderni must have (ci sono anche Gormiti, Cicciobello con il morbillo del 2018, lo slime, gli spinner…), la storia dei giocattoli è fatta di persone e di idee non sempre nate e rivolte ai bambini, ma che con il tempo si sono rivelate belle, affascinanti e quindi incuriosenti anche e soprattutto per loro. La fantasia rimane un ingrediente fondamentale nella nascita dei giocattoli che a differenza dei giochi non hanno regole e si adattano e si trasformano secondo i desideri e le sensibilità di chi li usa. Quello che colpisce però è come il senso di felicità e appagamento, di curiosità e bellezza siano componenti che stanno alla base nella nascita di qualsiasi giocattolo.
La lettura scaglionata in episodi mediamente brevi, risulta una lettura interessante anche per i ragazzi dagli 9 anni in su che possono scoprire tra queste pagine una miriade di curiosità sugli oggetti dai quali sono circondati e che guardano probabilmente con noncuranza, data la loro quantità (spesso) esorbitante. La narrazione è scorrevole e organizzata come un dizionario in ordine alfabetico dagli aeroplanini allo yo-yo e per ogni “lemma” molte piccole curiosità si intrecciano, divertendo e incuriosendo i lettori. Le difficoltà per cui credo sia necessario proporre il testo dai 9 anni riguardano alcuni procedimenti tecnici che a volte fanno capolino come i brevetti e le licenze e alcuni riferimenti storici che naturalmente non sono approfonditi, ma che a lettori acerbi di studi possono risultare poco chiari (ad esempio la polemica contro G.I. Joe causate dalla Guerra in Vietnam). Piccole figurette bicromatiche segnate in pochi tratti significativi impreziosiscono il testo a firma di Alessandro Sanna.
Un libro davvero interessante che vi farà guardare i giocattoli da tutta un’altra prospettiva, forse più degna e consapevole.
Avvento 2019: oltre al libro ho scelto un giocattolo, scoprite perché.
Ho scelto una spada perché come Umberto Eco - citato nel testo - credo che il gioco delle armi non sia diseducativo, tutt’altro. Giocare a sfidarsi e a combattere ha origini e testimonianze antichissime, proprio perché la fantasia ha un peso molto importante in questi giochi (infatti l'ho voluta in legno e senza suoni, luci etc.). Non temete di farla imbracciare ai vostri bambini, maschi o femmine che siano. Eccola QUI da Lalulalà.