Arrivano giusto in tempo per Halloween addirittura due nuove avventure degli scheletrini di Janet e Allan Ahlberg, anche se il testimone dell’illustrazione passa al britannico, amico e collaboratore della coppia di artisti, André Amstutz (non ve ne accorgerete nemmeno, da quanto fu bravo!). Scheletro grande e scheletro piccolo che ci hanno fatto divertire l’anno scorso con Ossaspasso, mantengono lo spiglio allegro e spensierato che li rende, in realtà, protagonisti di storie adatte ad essere lette tutto l’anno e non semplicemente in contesti legati ad Halloween o alla paura.
I due personaggi entrano nelle grazie dei lettori, come veri e propri personaggi seriali, e li divertono con le loro trovate inaspettate e gioiose. Il testo rimane ritmato (non in rima) con ripetizioni enfatiche che accompagnano i piccoli ascoltatori:
«In una città scura scura,
nella notte fredda fredda,
sotto stelle a mille e mille
su un pendio che scende e scende
c’è una slitta che sobbalza»
La struttura a vignette che ricorda i fumetti e i piccoli discorsi diretti amplificano la vocazione di questi testi che è quella della lettura ad alta voce, condivisa.
La gatta nera ci catapulta nei divertimenti dell’inverno e ci racconta dello spasso delle discese in slittino e scatena l’ilarità perché scheletro piccolo e scheletro grande scendendo a perdifiato si rompono, o meglio, perdono una gamba e - come i lettori sanno bene - perdere una gamba-osso bianca in mezzo alla neve è un gran problema! Gli scheletri dovranno quindi recarsi all’Osseria per cercare delle ossa nuove per sostituire quelle mancanti! Il gioco che alterna le discese precipitose dalla collina e i giochi in Osseria sono già esilaranti, ma questo si aggiunge una misteriosa gatta nera, che «nella neve è facile da trovare», che assiste a queste vicende, senza parteciparvi apparentemente!
Cosa farà mai quella gatta, giorno dopo giorno, lì ad osservare i nostri protagonisti? Lo scoprirete alla fine.
La seconda avventura invece mette al centro il terzo protagonista, che era già stato molto amato nel primo capitolo: il cane. L’esuberante cagnetto che, dalla forma, ci fa immaginare essere un Jack Russell - cani che, per chi conosce le razze, sono tra i meno tranquilli del mondo… - con il suo abbaiare il suo scavare perenne, tipico dei terrier, fa perdere la pazienza ai suoi padroni che decideranno di tentare un cambio al negozio di animali. Animali dopo animale cercheranno un nuovo compagno ideale (da morir dal ridere la parentesi con il pappagallo!): ci riusciranno? Ancora una volta non vi svelo il finale, perché dovete godervelo!
Due storie adatte ai bambini piccoli (dai tre anni) da leggere durante tutto l’anno per divertirsi a giocare con due protagonisti certamente inusuali.
Adesso aspettiamo tutte le altre avventure, non deludeteci!