Fenomenale è una raccolta di poesie, anzi di filastrocche, “a tempo” sul tempo a firma Alessandro Riccioni e Vittoria Facchini.
32 testi più un testo introduttivo e uno di chiusura, organizzati in 8 sezioni atmosferiche (pioggia, vento, grandine, fulmine, neve, nebbia, tempesta, arcobaleno).
Il titolo, fenomenale davvero, raccoglie ed esplicita l’impressione di forte impatto emozionale che i grandi eventi atmosferici imprimono nei piccoli lettori: una realtà sperimentabile eppure misteriosamente grande, percepibile e nello stesso tempo grandiosamente inafferrabile.
Ci addentriamo dunque tra pioggia, neve, tempeste e fulmini…
La poesia si piega e si trasforma in forme diverse, in ritmi alternati, baciati, assonanti, succinti, prolissi, ripetuti, incatenati… L’orecchio si abitua ad andamenti diversi non solo prevedibilmente rimati, ma anche assonanti, identici e le rime più nascoste e lontane sembrano quasi richiedere una lettura scorrevole, rivelandosi un invito insistente rivolto agli adulti affinché leggano e giochino con la poesia e i loro bambini.
Il significato che si schiude alle orecchie dei lettori riguarda l’esperienza sensibile della pioggia, della neve, della grandine…non c’è volontà divulgativa, non c’è ricerca sontuosamente lirica, solo l'impressione magnifica e stupita di eventi grandi e misteriosi:
«Sotto la pioggia
qualcuno balla,
dentro la pioggia
qualcuno è a mollo.
Sopra la pioggia
schizza la palla,
cade una goccia
fredda sul collo»
«Brutta tempesta
vattene a spasso
ti spacco la testa
ti spezzo le ossa!»
La poesia diventa quasi onomatopea e si spezza in chicchi rumorosi (con parole ricche di suoni velari e dentali) e la grandine sembra quasi entrare in casa dalla finestra aperta:
«Balla sui tacchi
picchia sui tetti
sembrano becchi
un coro di picchi»
Lo spazio e le immagini che sorgono dai testi hanno una connotazione quotidiana, ma impreziosita da parole che non appaiono come cammei appoggiati (poco) casualmente nel testo. La scelta del lessico esatto affascina con la sua verità:
«Vento ti vanti
di essere tanti:
di essere brezza
vento carezza
e poi tramontana
alza sottana
vento libeccio
sradica leccio
di essere ostro
vento maldestro
…»
Le immagini di Vittoria Facchini sono quanto più consono potesse realizzarsi: collage, disegno, colore e pittura si mescolano in un turbine concitato e un confuso che coglie con precisione lo scatenarsi di questi eventi travolgenti. Le gocce di pioggia si fanno bambine vocianti, i fulmini mostrano il loro spaventoso spirito in scariche di nero e il vento soffia da volti rubicondi. Bisogna fermarsi per vedere bene, oppure si può preferire fare un passo indietro e godere dell’impressione generale e lasciare che si imprima negli occhi.
Solo alla fine, con l’avvento dell’arcobaleno, il colore uniforme e la pace raggiungono il lettore in un ponte di magia e incanto che fermano per un attimo il frullare del cielo.
Una raccolta di filastrocche davvero fenomenali, a misura di bambino.