Aina Bestard, illustratrice spagnola, che per L’ippocampo ha illustrato due albi onirici e molto particolari arriva questa volta per i tipi di Camelozampa con un libro dedicato alle costellazioni e al cielo notturno: Nascosti nel cielo.
Quello che mi aveva colpito nei suoi primi lavori, ma con cui, in fondo, non sono riuscita a entrare in sintonia, è la capacità di comunicare una gamma di impressioni e sensazioni complesse senza però fornire quel contenuto scientifico rigoroso che, forse, si cerca quando ci si accosta a un volume divulgativo.
Questa perplessità viene però completamente sbaragliata in questo libro che, pur confermando il fatto di non avere il desiderio di offrire un contenuto scientifico - non pensate con questo testo di riuscire a riconoscere le costellazioni -, tuttavia riporta il lettore in quella primordiale posizione di osservazione che è il motore che spinge l’uomo a cercare di documentarsi e di capire e che innanzitutto si chiama: senso della meraviglia.
Il senso di meraviglia, lo stupore, il senso di sproporzione e il contraccolpo di bellezza sono tutte emozioni che il cielo notturno regala a chi si ferma a guardare gli astri nel cielo.
Nascosti nel cielo ci ricorda esattamente questo punto di partenza e rinfocola il desiderio di alzare lo sguardo.
Il libro è originalissimo e unico per come è stato progettato: un volume di grandi dimensioni con le pagine leggermente cartonate, illustrate completamente nei toni del blu e bianco, che riproduce 8 stanze interne di case e bambini idealmente sparsi in tutto il mondo. Ogni doppia pagina, attraverso una fustellatura, ci invita ad aprire la finestra, di notte, in un giorno preciso: a Kyoto in Giappone apriremo la finestra il 4 marzo, a Quarzazate in Marocco il 18 luglio, a Guadalajara in Messico il 3 marzo, a Mandalgovi in Mongolia il 7 settembre e via dicendo…
Le ante, le persiane, le porte, le finestre che apriamo ci invitano a guardare fuori e quello che scorgiamo immediatamente, su fondo blu, è una serie di stelle disposte in un ordine apparentemente casuale, ma - come ben spiegato nell’introduzione del testo - basta retroilluminare la pagina con un torcia, nello spazio delle finestra che abbiamo aperto, che quelle stelle si compongono in una figura chiarissima e riconoscibilissima.
Se poi volete amplificare il gioco, creando suspence, in ogni pagina vi è anche una quartina in rima baciata che, come un indovinello, ci introduce a quello che apparirà.
«Non sono un pesce ma vivo nel mare
posso cantare, saltare e giocare.
Lassù nel cielo, nella notte vibrante,
vedrai il mio muso allungato e brillante»
Chi apparirà nel cielo della Mongolia?
Le costellazioni che si compongono, fuori dalle finestre sono reali, vere e presenti esattamente nel periodo indicato e nel luogo segnalato.
Il libro comunica un grandissimo senso di meraviglia e incanto. Le stesse stanze entro cui viaggiamo, in diverse parti del mondo, sono ricche di dettagli che parlano di culture, di gusti e di tradizioni molto differenti.
Accanto a questa gioia del perdersi nelle diverse case, lo stupore e la meraviglia del gioco dell’apertura delle finestre e la magica apparizione della costellazione rendono questo libro davvero unico, nella sua progettazione e nella sua realizzazione.
L’illustratrice conferma una grandissima capacità nel suggerire emozioni grazie alle immagini e nel creare spazi narranti, non scontati in cui perdersi
Un libro che è una sorpresa!