Le mucche hanno un che di materno, così credo. In fondo sono associate al latte e latte significa mamma, da che inizia la vita. Forse è questo che rende la mucca Moka così attraente per tanti bambini.
Nelle settimane scorse ho partecipato marginalmente a una minidiscussione lanciata da Milkbook e continuata sui social: personaggi con Mattia, la mucca Moka, Spotty sono effettivamente al centro di trame ben poco elaborate, tanto da poter essere etichettate come protostorie. Sono quindi storie di serie B? Albi di seconda categoria?
Devo dire ancora una volta che l’osservazione del pubblico dei bambini si rivela il vero criterio per approcciare i libri nati per loro.
Mattia e tutte le sue avventure semplicissime attraverso stagioni e piccoli episodi di vita quotidiana e straordinaria hanno appassionato Saverio quando aveva 1-2 anni: avremmo preso i libretti di Liesbet Slegers decine di volte. Oggi è rimasto amico del piccolo Mattia, ma preferisce le sue incursioni nel “mondo dei grandi” e in generale nel “mondo grande”, segno che il personaggio di Mattia gli è diventato amico perché ha tenuto il suo passo quando ne aveva bisogno, instaurando con lui un legame che direi affettivo.
Lo stesso potrei dire di Spotty. La fase «Ma dov’è Spotty?» «Ohhhh» è stata fondamentale per lui quando era più piccolo: banalmente gli ha insegnato che un libro si può accarezzare e che si può stare attenti nello scrutare le pagine perché i dettagli sono importanti! Oggi Spotty è un po’ sorpassato, ma non per questo non gli siamo grati. E così potrei dire di molti libri che, nella semplicità delle esperienze che proponevano, introducevano Saverio al reale, permettendo così che, in parte, il nuovo non lo spaventasse perché era già conosciuto; certo anch’io ho qualche resistenza rispetto a collane che ho trovato molto simili a esercizi di stile piuttosto che albi a servizio dei piccoli, ma questa è un’altra storia…
Quello che non mi aspettavo è che le protostorie potessero ancora attrarlo, adesso che di anni ne ha 4. Invece ne sono un esempio Che giornata mucca Moka! e Massimo missile fa il pieno di latte, entrambi di Agostino Traini.
Le trame di questi libri sono appena più complesse dello “stamattina-faccio-colazione”. Nel primo caso la mucca Moka, insieme alle sue amiche, raggira il divieto di raggiungere il Picco impossibile con uno stratagemma e poi, una volta raggiunta la cima, le mucchine prima escluse si riveleranno invece cruciali durante la tremenda tempesta che si abbatte sull’albergo perché in grado di produrre latte caldo e quindi cioccolata fumante che salverà tutti gli ospiti umani dalla fame.
Nel secondo caso un simpatico montanaro di nome Angelo scoprirà nella sua vallata niente di meno che un missile (!), lo riparerà, immaginando già che potrà essergli utile a trasportare i barili di latte a valle, salvo scoprire che il missile è allergico alla benzina. E quindi? La svolta sarà la scoperta che Massimo Missile va a latte! Ed ecco che dopo un giro per tutti sulla luna, il suo impiego come fattorino alpestre è già pronto.
Ora: quale incentivo alla conoscenza danno queste storie? Direi nullo. Cosa attrae Saverio allora? Gliel’ho chiesto: «Mamma ci sono le mucche, gli alberi, sembra la “nostra” montagna, il razzo poi!». E vorrei sottolineare che ultimamente Saverio riesce ad apprezzare libri anche molto complessi, con storie sempre più intricate, con implicazioni emotive sottili, divertendosi dell’ironia dei testi e godendo anche di illustrazioni astratte. L’unica spiegazione che mi sono data è che, come un lettore adulto, inizi ad apprezzare anche la varietà di stimoli: io stessa non sono una lettrice seriale di un unico genere, amo cimentarmi in letture complesse del passato, ma leggo anche autori contemporanei, mi appassiono alle storie d’amore, ma cerco anche testi teorici e filosofici… e poi leggo tantissimi tantissimi albi illustrati :)
Dunque le illustrazioni di Agostino Traini, che a me non piacciono particolarmente perché un po’ troppo rumorose, piene e scontatamente brillanti, a Saverio piacciono. La linea nera del contorno ben definita e riconoscibile lo colpisce, i colori essenziali gli risultano facilmente riproducibili, tanto che spesso vuole copiare disegni di questo illustratore. Le ambientazioni gli sono familiari e probabilmente gli ricordano momenti felici (la funivia, ad esempio, è stata l’attrattiva dell’estate scorsa!).
Il bello di crescere è anche quello di imparare e potere scegliere, per cui evviva anche Agostino Traini!
Che giornata mucca Moka!
Agostino Traini
48 pagine
Anno: 2008
Prezzo: 14,90 €
ISBN: 9788860792259
Massimo missile fa il pieno di latte
Agostino Traini
32 pagine
Anno: 2008
Prezzo: 10,40 €
ISBN: 9788861540569