Che bello ritrovare qualcuno dopo tanto tempo! Questo è quello che ho pensato nel reincontrare, dopo anni, la piccola Dory che avevo lasciato al quarto volume delle sue storie.
Questa serie di libri, che ha conquistato gran parte del mondo con la sua schiettezza, la sua euforia e il suo entusiasmo, è riuscita a mantenere, anche negli ultimi episodi, una verve, una leggerezza e un’allegria che avrebbero potuto scemare o trasformarsi in stucchevolezza. Così non è stato.
Dory riesce a mantenersi fedele a se stessa, coerente nel suo essere un personaggio turbinoso, in perenne movimento, in gioco senza diventare ripetitiva o noiosa.
Gli ingredienti che hanno fatto il successo di Abby Hanlon e le sue storie non cambiano, confermando che la formula trovata sia a livello narrativo che illustrativo funziona (trovate i miei primi articoli qui, qui, qui e qui) anche negli ultimi due volumi: Dory fantasmagorica all’arrembaggio! e Dory fantasmagorica ti voglio tutta per me.
Volendo sintetizzare al massimo, troviamo al fondo di queste due nuove avventure grandi temi come quello della riflessione sull’amicizia (si può essere amici di più di una persona contemporaneamente?) o del ritorno della mamma al lavoro, tuttavia la narrazione non diventa mai didascalica o scontata, ma sfila i temi in secondo piano, lasciando il palcoscenico a Dory, alle sue trovate, ai suoi giochi, alla signorina Arraffagracchi e al Signor Bocconcino.
Siamo talmente presi a star dietro alle trovate di Dory che diventa assolutamente naturale aiutare la sorella maggiore alle prese con delle amiche un po’ antipatiche o fare subito amicizia con la babysitter. Quasi non vi accorgerete di aver fatto alcunché, presi dai pianti strazianti per la morte di Mozart, impegnati in lezioni di danza classica, affascinati da borsette dall’odore nauseabondo, agghindati come pirati con la giacca della domenica, invidiosi di stelline in vacanza, esaltati da pigiama party inattesi…
Dory ti stende ed è difficile riprendere fiato, prima di aver finito di leggere!
Molto bello il ruolo che viene riconosciuto, nell’ultimo volume, ai genitori che amano questo terremoto chiamato Dory con disinteressato amore.
Due romanzi brevi e spassosissimi che vi consiglio di non perdervi, anche se avete già letto i precedenti!
