Il 27 gennaio di ogni anno si ricordano, in una ricorrenza internazionale, le vittime dell’Olocausto, uno degli orrori della Seconda Guerra mondiale.
Come parlarne ai più piccoli? Perché parlarne ai più piccoli? Perché, consideriamo, che 7-10 anni non sono ancora grandi!
Anche quando i ragazzi affrontano la storia e le categorie di pensiero che questo studio prevede è importante che la lettura mostri un legame con la contemporaneità e che faccia loro intuire l’importanza di ricordare un evento così sconvolgente, ma comunque in modo adeguato alla loro comprensione e alla sensibilità di ciascuno.
Nel riflettere sull’argomento e su come proporlo ai bambini dai 7 anni ai 10 anni ho voluto far emergere alcuni elementi che per me sono fondamentali:
1. Jennifer Elvgren – Fabio Santomauro, La città che sussurrò, Giuntina
La prima volta che ho sfogliato La città che sussurrò sono rimasta colpita dal risguardo blu elettrico, una scelta energica all’inizio di una storia che la copertina preannunciava cupa. Ho dovuto poi ricredermi sulla storia, non certo sul colore meraviglioso.
Il pregio di questa storia di Jennifer Elvgren è riuscire a parlare del dramma della Shoah con una levità che non è di chi parla d’altro e lascia sullo sfondo la violenza e il dolore, ma di chi riesce a scegliere una prospettiva diversa nel raccontare la stessa cosa… Continua a leggere la recensione
2. Simone Dini Gandini, La bicicletta di Bartali, Notes Edizioni
Il breve racconto racchiuso in queste poche pagine è molto prezioso. Bartali, il famoso campione ciclistico, non volle mai far sapere quel che aveva fatto durante la seconda guerra mondiale: “il bene si fa ma non si dice”. Un interessante pensiero in un mondo che sbandiera ogni cosa. L’episodio narrato è breve: in una missione, mascherata da allenamento… Continua a leggere la recensione
3. Uri Shulevitz, Dopo la notte, Einaudi
Dopo la notte di Uri Schulevitz è certamente il testo che proporrei più avanti, almeno all’arrivo di 10 anni.
Il testo imponente nelle sue quasi 300 pagine raccoglie il resoconto della fuga e della vita di un bambino di 4 anni che scappò con i suoi genitori dalla Polonia sotto attacco fino ai margini dello Stato russo. Proprio lo stare ai margini delle vicende belliche, salvaguardò la vita di questa famiglia, che riuscì a tornare in patria per poi fuggire nuovamente solo quando Uri aveva compiuto ormai undici anni. Continua a leggere la recensione.
4. Manuela Santoni, La lettera perduta, Bao
La graphic novel di Manuela Santoni prende spunto da una lettera perduta, appunto, e ritrovata (che bello ricevere le lettere cartacee!) e cala la Storia nella contemporaneità, intrecciando le vicende di una ragazzina che – intuiamo – appena trasferita e alle prese con una solitudine e un difficile ambientamento e una storia d’amore ai tempi della Sedconda guerra mondiale. Continua a leggere la recensione.
5. Michael Rosen, In cammino, Mondadori
Michael Rosen è celebre per il suo bestseller mondiale A caccia dell’orso, ma chi davvero conosce questo autore?
In cammino, una raccolta di poesie appena uscita per Mondadori ci racconta dell’universo vasto e complesso che compone la storia di quest’uomo e quella della sua famiglia, una storia intrecciata alla guerra, segnata da migrazioni e fughe. Continua a leggere la recensione
6. Michal Skibinski – Ala Bankroft, Ho visto un bellissimo picchio, Einaudi
Credo che sia fondamentale e necessario che nella bibliografia per la Giornata della Memoria ci siano dei testi senza parole, come quello che proporrò poco sotto, o comunque con testi essenziali che lascino tanto spazio ai pensieri alle reazioni e al sentire dei lettori.
Questo diario recuperato e illustrato in modo davvero magnifico nasce dalla scoperta di un piccolo quadernetto scritto da un bambino di otto anni – ancora oggi vivente! – agli albori della guerra in Polonia, a partire dal 15 luglio del 1939. Continua a leggere la recensione.
7. Eric-Emmanuel Schmitt, Il bambino di Noè, Rizzoli
Il romanzo si ispira ad una storia vera, sullo sfondo di una Bruxelles immersa nel caos dell’invasione nazista. In primo piano un bambino ebreo e un sacerdote cattolico, oggi ricordato tra i Giusti delle Nazioni, i cui destini si incrociano e vengono raccontati anche a partire dall’episodio biblico del patriarca Noè. Continua a leggere la recensione.
8. Christine Nöstlinger, Rosa Riedl, fantasma custode, La nuova frontiera
Parlo di Rosa Riedl, fantasma custode di Christine Nöstlinger, celeberrima autrice austriaca: un romanzo sottilmente provocatorio e ironicamente lucidissimo nel raccontare cosa significhi ricordare, cosa significhi custodire e che cosa significhi fare memoria. Continua a leggere la recensione.
9. Isabella Labate, Il bambino del tram, Orecchio acerbo
Il testo, concepito da Fausta Orecchio su soggetto di Isabella Labate, ci racconta di un fatto accaduto a Roma nell’ottobre del 1943. Il suo incipit è immediatamente martellante e ripetitivo e crea un pathos in crescendo fin dalle prime battute. Continua a leggere la recensione.
10. Bertolt Brecht La crociata dei bambini, Orecchio acerbo
La crociata dei bambini di Bertolt Brecht ha un titolo che già anticipa un esito infausto, perché richiama un evento, storico e insieme fantomatico, il cui esito fu ineluttabilmente tragico. Continua a leggere la recensione.