Štepán Zavrel, Vodník, Bohem
Quando si sfoglia un libro di Zavrel si ha la certezza rassicurante di trovarsi dentro ad una fiaba ben orchestrata e magica, si sa già che i mostri da dover affrontare saranno spaventosi e crudeli, ma che poi il bene trionferà nella sua limpidezza.
Le eco e le citazioni intessuti nella trama di Vodník mostrano come tradizioni fiabesche tornano e ritornano nei racconti europei, creando associazioni davvero curiose. Avete in mente la sirenetta di Andersen? E la leggenda di Pizzomunno e Crisalda? E la Manalonga di Benevento?
Il Vodník è una figura che appartiene alla tradizione boema che vive nella Moldava e raccoglie le anime degli annegati. Nel racconto di Zavrel abita un lago e afferrava chiunque si avvicinasse alla riva, tutti tranne Manja, fino ad un giorno… L’amore limpido di Manja e del suo povero innamorato Honza, gli oggetti magici, l’avidità del mostro, la lotta, la tenacia, lo scoramento… e il lieto fine.
Se credete che leggere la fiabe sia ancora necessario, dovete leggere Vodník.
Dagli 8 anni.
Sono d’accordo, è anche uno dei miei preferiti!
VODNIK: uno dei più bei libri ad acquerello di Zavrel, la storia e le illustrazioni da lui “raccontate” hanno sempre quel qualcosa in più di magico.