La linea sottile che distingue “definizione” e “descrizione” è tanto significativa quanto impercettibile; nell’albo di oggi questa differenza sostanziale si nutre della posizione del verbo: È amore di Claudia Prezioso si mostra sottilmente non come una trattazione sull’amore, che avrebbe recitato più pomposamente “l’amore è…”, ma ci regala un gioioso riconoscimento, quasi commosso di un sommovimento dell’animo che non può che essere chiamato così, amore appunto.
Il piccolo formato del libriccino e il tripudio di colori che investe il lettore rendono queste pagine traboccanti di energia, eppure questa narrazione ha un accento sottile e una predilezione per la poesia e i dettagli minuti. Un libro per bambini? Sembra di sì, poi si pensa di no, poi ci si rende conto che sì, è proprio un libro per bambini, un ardito libro per bambini.
«Ci guardavamo…»
Tutto incomincia in un’inaspettata reciprocità tra due esserini colorati che si guardano. Dalla pagina successiva un tripudio di fantasia e immagini esplosive si accavallano: «mi sono spuntate le ali… ho salito tre gradini … mi sono vestito di nuvole … ho starnutito mille stelle».
Il testo alterna espressioni della quotidianità ad immagini poetiche e immaginifiche, le illustrazioni sviluppano un discorso parallelo e indipendente e non sempre si coglie la relazione con le parole. È un’esplosione di sogno, immaginazione, desideri. Il piccolo protagonista si abbandona e si trasforma (non subisce mai la situazione!), ci accorgiamo di essere circondati dall’emanazione del suo sentire e del suo vivere: emozioni che sembrano diversissime e che mostrano volti diversi di un medesimo sentimento.
Catapultati nell’emozione dell’amore ne possiamo immaginare il coinvolgimento del protagonista e sorridiamo di fronte ad alcune espressioni così particolari che effettivamente nascono nella mente di ciascuno proprio perché l’amore è particolare e non si nutre solo di parole ed immagini universali (insomma chi avrebbe parlato dell’emozione dell’amore come di una “scivolata nel fango”?!).
Ma vale la pena di parlare dell’amore a dei bambini? Sì, assolutamente sì, perché questo amore gioioso, profondo e puro è un’emozione conosciuta dai bambini ed espressa in modo così schietto che i lettori si immedesimeranno senza difficoltà.
L’illustratrice uruguagia riempie di colori vitaminici le tavole con uno stile eclettico, reale e astratto che richiama Mirò. I colori sembrano stesi grossolanamente con pennarelli e dita e invitano a dipingere il proprio personalissimo quadro sull’amore (provateci!).
Siamo quasi alla fine della storia ed eccoci di nuovo alla tavola iniziale:
«Ci guardavamo…»
Sembra tutto identico, ma è così? Guardate il colore del testo, delle nuvole degli alberi e il colore delle gambette dei protagonisti: notate qualcosa? La reciprocità è vera: che felicità!
E poi? Beh finite di sfogliare l’albo!
Un libro spiazzante e divertente sulla gioia di essere amati ed amare. Un libro assolutamente per bambini, dai 3 anni.